Secondo una ricerca condotta da Lu Qi, direttore del Obesity Research Center presso la Tulane University a New Orleans, pubblicata sull’European Heart Journal, dormire bene ha effetti positivi sul rischio cardiaco individuale legato a fattori genetici.
Secondo lo studio, anche se una persona per motivi genetici è esposta ad alto rischio di infarto e ictus, questo può essere almeno in parte mitigato da un sonno regolare e riposante.
Per giungere alla suddetta conclusione gli esperti hanno studiato un campione di 385.292 persone il cui DNA era stato analizzato alla ricerca delle variazioni genetiche connesse al rischio cardiovascolare: il campione è stato suddiviso in 3 gruppi in base al rischio genetico alto, medio e basso di ictus e infarto. Tutti i partecipanti hanno ricevuto un voto da 0 a 5 per il loro sonno notturno, con il voto massimo assegnato a persone mattiniere, che dormono regolarmente 7-8 ore a notte, non soffrono di insonnia e altri disturbi, non lamentano sonnolenza di giorno.
Si è scoperto che chi aveva ricevuto un voto negativo (da 0 a 1), oltre ad incorrere in un alto rischio cardiovascolare per motivi genetici, presentava anche un rischio quasi triplo di infarto e quasi doppio di ictus rispetto ai coetanei con basso rischio cardiovascolare e buon sonno.
Inoltre è stato rilevato che il rischio genetico cardiovascolare è in parte controbilanciato da sane abitudini: ad esempio una persona geneticamente ad alto rischio che dorme in modo corretto incorre in una possibilità minore di infarto e ictus.