Secondo un numero crescente di scienziati e ricercatori, uno dei segreti per avere un corpo più sano è quello di avere una bocca in buona salute. Se poi si tiene conto che gengiviti e parodontiti, come segnalano gli ultimi dati forniti dal Ministero della Salute, colpiscono in Italia circa il 60% della popolazione, e che circa il 10% manifesta forme avanzate, con particolare incisività nella fascia di età compresa tra i 35 ed i 44 anni, si fa presto a realizzare che un’attenzione preventiva a queste problematiche può consentire minori rischi di complicazioni nel futuro.
Negli ultimi anni, poi, come conferma anche l’American Academy of Periodontology, sono stati pubblicati molteplici studi che hanno dimostrato sia la correlazione tra alcuni batteri del cavo orale e diverse malattie croniche e sia tra l’efficacia delle cure parodontali nel garantire una minore incidenza futura di patologie come diabete, problemi cardiaci o respiratori che, di conseguenza, determinano costi minori per il loro trattamento. A mettere insieme questi dati è stato l’Osservatorio del Sorriso Invisalign, che analizza periodicamente i media internazionali per studiare i molteplici problemi legati al sorriso. Nel febbraio del 2018, ad esempio, uno studio congiunto della European Federation of Periodontology e della International Diabetes Federation, pubblicato sul Journal of Clinical Periodontology, ha dimostrato che le cure dentali in persone con diabete aiutano a migliorare i valori della glicemia: i pazienti che avevano effettuato trattamenti parodontali, dopo appena tre mesi, avevano fatto registrare livelli di HbA1C più bassi di circa mezzo punto percentuale (0,48%) rispetto a coloro che non avevano eseguito alcun trattamento.
Sono numerosi, inoltre, gli studi che correlano i rischi di sviluppare malattie cardiovascolari in presenza delle principali problematiche parodontali come le infezioni delle gengive e del cavo orale. Tra questi, uno dei più recenti è stato pubblicato nel 2018 da alcuni ricercatori della North-West University, a Silver Lakes in Sudafrica che ha dimostrato persino come le malattie del cavo orale hanno significativi effetti fisiologici, come maggiori infiammazioni, maggiore coagulazione e resistenza all’insulina, che sono simili a quelli che si riscontrano nella malattia coronarica.
I risparmi per le cure mediche
Altro discorso è poi quello delle spese che individui e sistema sanitario devono sostenere a causa di una poco attenta igiene orale e una scarsa prevenzione. Nell’ottobre 2018 negli USA, la compagnia assicurativa Dominion National ha dimostrato che le persone con malattie croniche che avevano eseguito trattamenti dentali preventivi, avevano fatto registrare una minore necessità futura di visite mediche e di ricoveri rispetto a coloro che non avevano avuto la possibilità di effettuarli. Nel 2017, inoltre, sono state pubblicate due ricerche negli USA: una relativa ai dati del Medical Expenditure Panel Survey (MEPS) da cui è emerso che le spese mediche di persone adulte con malattie croniche che si erano sottoposte a cure dentali si erano abbassate. L’altra, invece, è stata portata avanti dai ricercatori del Dipartimento di Salute Pubblica della University of Maryland School of Dentistry che hanno analizzato nel dettaglio i dati del MEPS relativi ai costi delle cure mediche tra individui (dai 25 ai 64 anni) con malattie croniche che si erano sottoposte a cure dentali preventive.
Dai dati è emerso che la stima per le spese sanitarie per coloro che avevano ricevuto cure dentistiche rispetto a quelli senza cure erano più basse: – del 67% per malattie coronariche; – del 36% per il diabete;- del 31% per ipertensione;- del 36% per attacchi cardiaci; – del 52% per ictus;- del 45% per angina e altre malattie cardiache; – del 67% per cancro;- del 43% per colesterolo alto; – del 37% per asma. Nel 2016, l’azienda di consulenza Avalere Health, inoltre, ha stimato che se il governo USA avesse garantito cure dentali gratuite ai cittadini con malattie gengivali, problemi coronarici, diabete e malattie cerebrovascolari, il sistema sanitario avrebbe potuto ottenere un risparmio di 63,5 miliardi di dollari, dal 2016 al 2025, grazie al numero minore di visite al pronto soccorso e di ricoveri. Applicando questi modelli al nostro paese, infine, dove 3 tre persone su 5 sono a rischio gengiviti e parodontiti, e dove non sempre le cure dentali sono a disposizione di tutti, si comprende come un minimo investimento nella prevenzione delle malattie orali può diventare un grande investimento nella Salute generale dei cittadini, garantendo un risparmio considerevole per le tasche dei cittadini e per la sanità pubblica.