A fare il punto sui passi avanti fatti verso un trattamento preventivo contro la demenza e l’Alzheimer è un articolo pubblicato su “Alzheimer’s Research & Therapy” che ricostruisce il percorso fatto fino ad oggi, e quella che sarà la sfida negli anni a venire, partendo dallo studio degli esperti dell’Institute for Molecular Medicine e dell’Università della California che lavorano sul vaccino anti-demenza sviluppato dall’adiuvante creato Nikolai Petrovsky della Flinders University (Australia).
“Siamo stati in grado di prevenire la perdita di memoria nei topi e ovviamente il prossimo passo è portarlo negli studi clinici sull’uomo“, ha spiegato Petrovsky: la ricerca ha l’obiettivo di trovare una nuova strada per rimuovere le placche della proteina beta-amiloide, il cui eccessivo accumulo nel cervello è associato alla neurodegenerazione e al declino cognitivo collegati a demenza e Alzheimer.
“Nel loro insieme i risultati ottenuti fino ad oggi dal nostro studio giustificano il lavoro per lo sviluppo di questa strategia di immunizzazione basata sulla tecnologia MultiTep e per l’avvio dei test su pazienti colpiti dall’Alzheimer“, hanno affermato gli autori principali Anahit Ghochikyan dell’Institute for Molecular Medicine e Mathew Blurton-Jones dell’Uci.