Copernicus Atmosphere Monitoring Service (CAMS), implementato dal Centro Europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine per conto dell’Unione Europea, ha annunciato nuovi importanti sviluppi per il monitoraggio globale del flusso di biossido di carbonio sulla superficie.
Il set di dati appena rilasciato si avvale dei dati satellitari per stimare la presenza di fonti e pozzi di CO2 sulla superficie, con un punto si osservazione molto più ampio e aggiornato rispetto ai flussi basati sulle osservazioni terrestri, che corrispondono allo stato attuale. Questi nuovi dati di CO2 sono ora disponibili gratuitamente sul sito CAMS, insieme ai dati corrispondenti ottenuti dalle osservazioni terrestri.
La CO2 è il principale gas serra emesso dalle attività dell’uomo ed è quindi un fattore determinante per il cambiamento climatico. Nel 2018, oltre 10 miliardi di tonnellate di carbonio sono state rilasciate nell’atmosfera terrestre da combustibili fossili, portando all’aumento della concentrazione atmosferica dei gas serra a un tasso medio dello 0,5% l’anno*. Allo stesso tempo, la CO2 viene scambiata naturalmente tra la superficie terrestre e l’atmosfera attraverso i pozzi di CO2, quali oceani e fotosintesi delle piante, e le fonti di CO2 compresa la respirazione della vegetazione. Ora più che mai è importante ottenere informazioni accurate sui livelli dei gas nella nostra atmosfera, sulle fonti e sui pozzi.
Il Laboratorio per le Scienze del Clima e dell’Ambiente (LCSE) in Francia, che fornisce a CAMS informazioni sui flussi dei gas serra, ha lavorato in collaborazione con il team di scienziati del OCO-2 (Orbiting Carbon Observatory 2) della NASA per svolgere le ricerche necessarie per l’utilizzo delle osservazioni satellitari al fine di comprendere meglio l’intero ciclo del carbonio.
Grazie alla qualità delle osservazioni derivanti dallo strumento satellitare OCO-2 e all’avanzato sistema di modellizzazione inversa utilizzato, le nuove osservazioni satellitari basate sulle mappe di CO2 sono per la prima volta della medesima qualità, sebbene diverse, delle osservazioni della superficie di riferimento, basate su dati comparati con dati indipendenti. Sulla base di questa svolta, i due set di dati forniti dal CAMS sono effettivamente complementari per fornire ulteriori approfondimenti sui meccanismi alla base delle fonti e dei pozzi di carbonio, che guidano i cambiamenti climatici. Questi prodotti complementari aiuteranno inoltre i governi a monitorare progressi più strettamente efficaci verso gli obiettivi stabiliti nell’accordo sul clima di Parigi del 2015.
Il direttore di ECMWF Copernicus, Jean-Noàl Thépaut, commenta: “Questo risultato è un trampolino di lancio fondamentale per gli sforzi condotti presso ECMWF per conto della Commissione europea per sostenere lo sviluppo di un sistema globale di monitoraggio e verifica del ciclo e delle emissioni di carbonio. Sono lieto che ora possiamo sperare di sviluppare tale sistema di monitoraggio anche in Europa e l’impegno assunto in occasione del recente Consiglio ministeriale dell’ESA è stato un altro passo importante.”
Frédéric Chevallier del Laboratorio per le Scienze del Clima e dell’Ambiente (LSCE), che ha guidato la ricerca, commenta: “Le misurazioni superficiali della CO2 tendono a campionare la parte più bassa dell’atmosfera con alta precisione. Tuttavia, si trovano per lo più in regioni facilmente accessibili nei paesi sviluppati. Le osservazioni satellitari di CO2 sono meno accurate, ma coprono la maggior parte del globo. I dati di qualità superiore ottenuti dai satelliti e quelli ottenuti tramite il monitoraggio della superficie introdurranno nuovi vantaggi, tra cui la possibilità di fornire solide stime del flusso di carbonio nei grandi paesi per aiutarli a monitorare il loro impatto sul clima.”
Richard Engelen, vicedirettore del Servizio di monitoraggio dell’atmosfera di Copernicus, aggiunge: “Nei prossimi anni sarà sempre più importante monitorare con precisione i livelli di CO2 nella nostra atmosfera con i satelliti per comprendere il ciclo del carbonio naturale e le emissioni indotte dall’uomo. Il team di LSCE in collaborazione con il team scientifico OCO-2, ha lavorato duramente per nostro conto per migliorare le nostre attività di monitoraggio dell’anidride carbonica. Siamo entusiasti dei prodotti appena rilasciati.”
*Ulteriori informazioni sui gas a effetto serra, inclusa la CO2, sono dispopnibili sul sito di CAMSwebsite.
**Lo studio è stato appena pubblicato: Chevallier, F., Remaud, M., O’Dell, C. W., Baker, D., Peylin, P., and Cozic, A.: Objective evaluation of surface- and satellite-driven carbon dioxide atmospheric inversions, Atmos. Chem. Phys., 19, 14233–14251, https://doi.org/10.5194/acp-19-14233-2019, 2019.