Acquistare alberi di Natale veri è una scelta sostenibile, perché fa bene all’ambiente, alla salute ed è di sostegno ai comparti florovivaistico e boschivo, essenziali per l’economia nazionale: provengono da coltivazioni specializzate o da cime derivanti da potature o sfoltimenti, indispensabili per la salute dei boschi, spiega Confagricoltura in una nota.
“Attenzione agli alberi di plastica – afferma Francesco Mati, presidente della Federazione nazionale Florovivaistica –. Molti sono di dubbia provenienza, possono rilasciare particelle nocive negli ambienti chiusi, compromettendo la salubrità dell’aria nelle nostre case. La maggior parte di questi viene prodotta all’estero e potrebbe anche contenere cloruro di polivinile o PVC che, come noto, rilasciano sostanze pericolose. Soltanto gli alberi veri sanno creare profumi e atmosfere: moltissime sono le varietà da consigliare, dall’abete Rosso a quello Bianco o al Nordmanniana”.
“Abbiamo un patrimonio forestale importante – ricorda Giulio Rocca, presidente della Federazione nazionale Risorse Boschive e Coltivazioni legnose – che copre il 35% del nostro territorio. Su quasi 590mila ettari ci sono gli abeti rossi da cui, autorizzati dal servizio forestale, sono tagliate le cime utilizzate per gli alberi di Natale. Con questa potatura si garantisce la sopravvivenza e la buona salute dei nostri boschi, un patrimonio importante per mantenere le coltivazioni in aree di montagna, che svolge funzione di salvaguardia dell’ambiente, oltre a tutelare il suolo difendendolo dalle erosioni e dalle frane”.
Gli esperti raccomandano di acquistare sempre materiale certificato, riconoscibile dall’apposito cartellino che contiene il nome del produttore e il numero regionale di registrazione. Soltanto le piante commercializzate con il tagliando sono allevate per la produzione specifica di alberi di Natale.