L’allenatore del Bologna Sinisa Mihajlovic è tornato in panchina per la prima volta dopo il trapianto di midollo, fatto a fine ottobre a causa della leucemia che lo ha colpito. Mihajlovic è entrato in campo al Dall’Ara per guidare il suo Bologna nella sfida interna contro il Milan, accolto da un’ovazione dello stadio. L’ultima volta era andato in panchina a Torino contro la Juventus.
I medici avevano suggerito un po’ di prudenza in piu’, ma Sinisa Mihajlovic a stare lontano dal campo non ce la fa e li ha convinti: a 40 giorni dal trapianto di midollo, fatto per cercare di sconfiggere la leucemia che ha scoperto di avere la scorsa estate, e’ tornato in panchina per guidare il suo Bologna nella sfida casalinga contro il Milan. L’ultima volta che Mihajlovic aveva potuto vedere la sua squadra dal vivo era stato in ottobre, a Torino contro la Juventus. Poi era cominciata la fase piu’ delicata della lotta al male, quella del trapianto di midollo e della relativa convalescenza. La tabella di marcia prevista per tornare alla guida del Bologna era piu’ lenta, ma lui ha voluto bruciare le tappe. E la voglia che Mihajlovic, accolto dall’ovazione dello stadio al suo ingresso, aveva di tornare ad assaporare le sensazioni della partita si sono viste fin dai primi minuti: irrefrenabile nell’incitare e rimproverare i suoi giocatori dalla panchina.
Per far sentire loro che, nonostante la lotta durissima che sta conducendo, non ha mai smesso nemmeno per un secondo di sentirsi il condottiero di questa squadra. Il percorso verso la guarigione, come hanno spiegato nei giorni scorsi i medici dell’Istituto di ematologia Seragnoli dell’ospedale Sant’Orsola di Bologna che lo hanno in cura, e’ ancora lungo. E anche se le sue condizioni non gli consentono di svolgere tutte le normali attivita’ che svolge un allenatore di calcio, rivedere Sinisa in panchina, con il solito piglio da guerriero che gli appassionati di calcio italiani conoscono da piu’ di 25 anni, e’ molto piu’ che un segnale di speranza.