La chiesa di San Silvestro nel centro di Barberino del Mugello (Fi), a causa del sisma, è stata danneggiata: il portico è lesionato e si è distaccata la facciata dal corpo principale. Si stanno portando via le opere d’arte contenute nella chiesa insieme alla Sovrintendenza ai beni artistici. Anche la canonica è stata lesionata dal sisma e come la chiesa è stata dichiarata inagibile dai vigili del fuoco. “I tempi per rendere la chiesa nuovamente agibile saranno lunghi e dovremo trovare una soluzione per la comunità e per le celebrazioni della domenica nel paese“, ha detto il cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze, al termine della visita in Mugello.
“La Protezione civile, i sindaci, i tecnici dei comuni, della Regione e dello Stato, i volontari come sempre, hanno saputo gestire la situazione. Il terremoto non è prevedibile ma si può intervenire perché siano ridotti i disagi e la popolazione sia assistita. Per questo, mentre sono in corso le verifiche di agibilità in un centinaio di edifici, alla riunione della Protezione civile a cui ho partecipato, abbiamo deciso di allestire due centri per eventuali sfollati nella palestra del comune di Barberino (Firenze) e nel campeggio di Bilancino“. Così su Facebook il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, che si è poi recato all’ospedale del Mugello a Borgo San Lorenzo (Firenze), e su Facebook aggiunge: “Devo ringraziare tutto il personale sanitario e i tecnici per aver saputo egregiamente affrontare la notte di paura. Gli interventi già effettuati dalla Asl hanno consentito di non rilevare un danno conseguente alle scosse. Il piano di evacuazione qualora fosse necessario prevede lo spostamento delle degenze in un’area sicura della struttura ospedaliera e il mantenimento di una funzionalità per le emergenze. I tecnici hanno già elaborato il preliminare del progetto di messa in sicurezza per un valore di 35 milioni che andrà in gara nel corso del 2020. L’azienda sanitaria ha inoltre proposto l’utilizzo di una tensostruttura per i malati che dovessero abbandonare le abitazioni private. Ancora una volta la Toscana è all’altezza della situazione”.
“Una riflessione più generale – conclude Rossi – deve però essere fatta dallo Stato perché ciò che occorre è un piano pluriennale di messa in sicurezza dal rischio sismico di tutto il territorio nazionale. Non è possibile che ogni anno si debba rincorrere un’emergenza. Noi in Toscana abbiamo fatto tutto e più di ciò che potevamo per la sicurezza sismica. Ma senza un piano nazionale e cospicui e necessari finanziamenti non si possono risolvere i problemi alla radice”.