E’ stato rimandato al 9 febbraio il lancio della missione Solar Orbiter, che farà una Tac dell’atmosfera del Sole da una distanza inferiore a quella di Mercurio.
La partenza è prevista con un razzo Atlas V dalla base di Cape Canaveral in Florida. Inizialmente in programma nella notte tra il 5 e 6 febbraio, il lancio è stato rinviato per due motivi: le condizioni meteo avverse e l’accavallamento con il programma di lancio di una missione commerciale da una piattaforma vicina.
Solar Orbiter, una missione guidata dall’ESA e a forte partecipazione NASA, fornirà le prime vedute delle inesplorate regioni polari del Sole da alte latitudini, fornendo una visione senza precedenti di come funziona la nostra stella madre. Questa importante missione indagherà inoltre sulla connessione Sole-Terra, aiutandoci a meglio comprendere e prevedere i periodi burrascosi del meteo nello spazio.
Nel corso della missione, la navicella sfrutterà la gravità di Venere per avere la spinta per uscire fuori dal piano del Sistema Solare, offrendo nuove prospettive della nostra stella madre. Seguirà un’orbita ellittica intorno al Sole, passando entro l’orbita di Mercurio nel punto più vicino. La tecnologia all’avanguardia dello scudo termico garantirà che gli strumenti scientifici della navicella siano protetti, in quanto affrontano fino a 13 volte il riscaldamento dei satelliti in orbita terrestre.
Solar Orbiter utilizzerà una combinazione di dieci strumenti in-situ e di telerilevamento per osservare la turbolenta superficie solare, la sua calda atmosfera esterna e i cambiamenti del vento solare. La missione lavorerà anche con la sonda Parker Solar Probe della NASA, raccogliendo set di dati complementari che permetteranno di estrarre più scienza dalle due missioni di quanto ciascuna delle due potrebbe raggiungere da sola.