Incendi Australia, l’allarme degli ambientalisti per le foreste decimate dalle fiamme ma il “bush” è “fatto per bruciare” e sta già ricrescendo [FOTO]

Come molte piante autoctone delle aree inclini agli incendi, la vegetazione dell'Australia si è adattata a sopravvivere e persino a prosperare negli incendi
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Gli incendi continuano a colpire l’Australia sudorientale, devastando ettari di terra e abitazioni. Si stima che siano circa 10 milioni gli ettari andati in fumo negli ultimi mesi, con conseguenti ripercussioni sulla fauna locale. A bruciare sono soprattutto le foreste di eucalipto e il “bush”, una savana semi arida simile alla macchia mediterranea. Come molte piante autoctone delle aree inclini agli incendi, gli alberi di eucalipto si sono adattati a sopravvivere e persino a prosperare in un incendio. Le fiamme di eucalipto cadute creano densi tappeti di materiale infiammabile e la corteccia degli alberi si stacca in lunghe strisce che cadono al suolo, fornendo ulteriore combustibile che attira il fuoco dal suolo fino alle foglie, creando enormi incendi in grado di diffondersi rapidamente fino alle parti più alte delle foreste di eucalipto.

Inoltre, l’olio di eucalipto è altamente infiammabile. Questo olio, combinato con le foglie cadute e le strisce di corteccia, durante i periodi secchi e ventosi può trasformare un piccolo incendio a terra in una terribile tempesta di fuoco nell’arco di pochi minuti. Ecco perché gli alberi di eucalipto a volte vengono definiti come “gasoline trees” (“alberi di benzina”). Ma se le foreste di eucalipto da un lato favoriscono la propagazione delle fiamme, che le distruggono, dall’altro lato hanno un vantaggio rispetto alle altre piante. Le capsule dei loro semi si aprono quando vengono bruciate e i germogli prosperano nei terreni appena bruciati e ricchi di cenere. “Date fuoco ad una collina e l’eucalipto dominerà assolutamente. Crescerà intensamente nei primi anni di vita e supererà tutto”, afferma David Bowman, ecologo della foresta dell’University of Tasmania.

La miriade di germogli luminosi che spuntano in maniera spettacolare dai tronchi degli alberi attraverso la corteccia bruciata e annerita a seguito di un grande incendio sono un meccanismo di rigenerazione. Entro 5-6 anni, una foresta incendiata avrà di nuovo il suo bell’aspetto. L’eucalipto non solo resiste al fuoco, ma lo incoraggia anche attivamente, perché ha bisogno del fuoco per rigenerarsi.

Ecco perché le bellissime foto che circolano in rete in questi giorni, che mostrano i primi segni di ripresa delle foreste australiane, non dovrebbero essere una sorpresa, né dovrebbero essere considerate una bufala. Due fotografi della costa centrale del Nuovo Galles del Sud, Murray Lowe e Mary Voorwinde, hanno immortalato i germogli, verdi e rossi, nati dai tronchi degli alberi bruciati (vedi foto della gallery scorrevole in alto, a corredo dell’articolo).

Ero travolta dal modo in cui ho visto la natura tornare a vivere dopo 3-4 settimane. In realtà ho avvertito un senso di speranza. C’è un’immagine in particolare che ha tutta la corteccia bruciata e si può vedere la crescita e la corteccia rossa sotto di essa. È quasi come un guscio. Per me è un’immagine potente perché trasmette la resistenza della natura. In qualsiasi catastrofe, costruiamo resilienza. È un messaggio di speranza. Tutto quello che volevamo era trasmettere speranza davanti a mesi e mesi di tragedia, dolore e tristezza. La natura ci sta inviando il messaggio che c’è speranza dopo un evento così devastante”, ha affermato Voorwinde.

La maggior parte della vegetazione che sta bruciando in Australia, dunque, è “fatta per bruciare” e tutto rientra nel ciclo della natura. Quello che dovrebbe preoccupare davvero è il numero di vittime: si contano già 26 morti e migliaia e migliaia di sfollati che hanno perso le loro case e sono stati costretti a lasciare la loro terra.

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