Si sbattono dalla mattina alla sera per i Cambiamenti Climatici, “per il bene dell’umanità” secondo le loro ignoranti convinzioni, ma poi inorridiscono per la proposta del divieto di Fumo: è lo specchio di una società malata, l’ipocrisia di tanti masochisti da ricoverare perchè con la loro idiozia provocano gravi danni a tutta la nostra società. La proposta del sindaco di Milano è emblema di questa stessa idiozia: “Entro il 2030 non permetteremo più di fumare all’aperto. E subito, o a breve, sarà vietato fumare o alle fermate dell’autobus o durante le code per i nostri servizi“. Tutto giusto, ma perchè devono passare altri dieci anni? Bisognerebbe farlo subito! Quanto siamo indietro nel mondo… Dalla Svezia alla California, passando dall’Australia al Costa Rica fino a New York, Parigi e Barcellona, già da molti anni non si può fumare in pubblico.
Ma almeno, qualcosa di muove.
La barbarie di dover respirare il fumo degli altri mentre si passeggia per strada, mentre si guarda una partita allo stadio o si gioca al parco con i bambini è rimasta soltanto nei degradati Paesi del terzo mondo e nella nostra Italia. Dove nel 2003 il governo Berlusconi è riuscito, con la legge Sirchia, a vincere una grande battaglia di civiltà e di salute pubblica, rimasta però ancora incompleta. Ci mancherebbe pure che non si debba fumare negli uffici pubblici, nei ristoranti e nei bar (come diavolo facevamo fino a 18 anni fa a sopportare quello schifo?!?), ma che senso ha liberare dal fumo alcune aree per costringere i non fumatori a fumare in altre?
Se non ci fosse da ricoverarli davvero in cliniche di riabilitazione cultural-psicologica, i fanatici del clima che però sono fumatori e quindi devono difendere il loro diritto di ammazzarsi sono una barzelletta vivente che testimonia quanto possa essere bacata la mente umana. Si prodigano quotidianamente in tanti accorgimenti completamente inutili per “combattere i cambiamenti climatici” convinti della natura antropica del global warming e ci fanno la testa tanta con le prediche sulla plastica, la raccolta differenziata, le energie rinnovabili e le emissioni di anidride carbonica, ma poi fanno le barricate se qualcuno gli fa notare che nel 2020 la cosa più ridicola è che si riempiono i polmoni di veleno.
La vera battaglia è per la salute: non moriremo per i cambiamenti climatici e non c’è alcuna evidenza che il riscaldamento globale in atto sia provocato dalle attività umane. Non è un fenomeno catastrofico e, anzi, secondo molti studi scientifici, una temperatura più alta può fare soltanto bene alla prosperità dell’essere umano. Ciò che invece ci uccide è la nostra stessa ignoranza: il fumo, l’alcol, l’alimentazione scorretta, lo stress. Eppure siamo circondati da paladini del clima che fumano, bevono, mangiano come i porci, pesano 120 chili e si permettono di romperci le palle con le minchiate del Gretinismo.
In un mondo normale, dovrebbero esserci dieci, cento mille Grete contro il fumo, contro l’alcol, contro il junk food. Il tabacco e gli alcolici dovrebbero essere vietati come la droga e i loro trafficanti perseguiti come criminali. Invece preferiamo prenderci in giro con l’apocalisse climatica che non c’è e continuiamo ad avvelenarci ogni giorno pronti a insorgere se qualcuno, illuminato, si alza e prova a farcelo notare.
Benvenuti nella società dell’anti-scienza e della sottocultura.