Inquinamento atmosferico in Lombardia: “Restare a guardare è costoso e inaccettabile”

"I dati riguardanti l’inquinamento atmosferico in Lombardia negli ultimi giorni sono stati motivo di riflessione, preoccupazione e confronto"
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Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, “l’ambiente rappresenta uno dei principali determinanti della salute dell’individuo. L’interesse della comunità scientifica per gli effetti dei tossici ambientali ha ricevuto impulso dalla profonda trasformazione dello scenario delle malattie degli ultimi decenni. Il progressivo aumento della prevalenza di numerose patologie – immuno-allergiche, endocrino-metaboliche, cardiovascolari, neuropsichiatriche e neoplastiche – trova, infatti, nell’azione dei fattori ambientali la spiegazione più plausibile“: lo afferma in una nota la Società Italiana di Medicina Ambientale (SIMA).

Già nel 2005 l’allora Direttore Generale dell’OMS, Lee Jong-wook, esortava: “Restare a guardare è costoso e inaccettabile. Oggi, investimenti consistenti e mirati alla prevenzione e al controllo di queste malattie possono offrire un’opportunità concreta di progresso e miglioramento della salute mondiale”.

“La Pediatria italiana ha recepito questo allarme, dedicando i principali eventi scientifici degli ultimi anni al tema dei Primi Mille Giorni – periodo embrio-fetale e primi due anni di vita -, finestra temporale di massima vulnerabilità per l’esposizione ai tossici ambientali. Tra questi, numerose ricerche correlano gli inquinanti atmosferici – in primis il particolato ultrafine PM2.5 – al rischio di insorgenza di numerose malattie”, afferma il professor Ernesto Burgio, Presidente del Comitato Scientifico della Società Italiana di Medicina Ambientale (SIMA) e membro dell’European Cancer and Environment Research Institute (ECERI).

“La più alta incidenza di tumori infantili in Europa e il fatto che 1 bambino italiano su 5 abbia disordini del neurosviluppo – 1 su 77 ha l’autismo – sono tra i dati più allarmanti nel nostro Paese. Non meno preoccupante è il progressivo aumento della patologia respiratoria cronica a partire dall’età pediatrica. Si tratta di dati epidemiologici che non possono essere ignorati e richiedono un confronto serio e urgente tra la comunità scientifica e le Istituzioni”, aggiunge la professoressa Cristina Panisi, pediatra e membro del Comitato Scientifico SIMA.

L’invito a non creare allarmismo, prosegue la nota SIMA, “non può delegittimare la rilevanza di questi temi e nascondere il fatto che in Lombardia, come nel resto d’Italia, non si stia affrontando il problema. I dati riguardanti l’inquinamento atmosferico in Lombardia negli ultimi giorni sono stati motivo di riflessione, preoccupazione e confronto di molti medici. L’esigenza di coerenza e la consapevolezza di condizioni ambientali assai sfavorevoli per la salute dei propri assistiti – soprattutto dei più piccoli e dei bimbi “in arrivo”, ancora nel grembo materno – sollecitano una presa di posizione della classe medica.”

SIMA si propone come portavoce di queste preoccupazioni, invitando alla condivisione le principali Società Scientifiche in ambito medico e richiedendo un confronto con le Istituzioni regionali, con l’avvio di un Tavolo di Lavoro per progettualità serie e di ampio respiro. L’invito a sperare nella pioggia può essere accolto, ma, evidentemente, da solo non basta“, conclude il professor Alessandro Miani, Presidente SIMA.

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