Malattie neurodegenerative: a Rende il convegno “Liberi dalle demenze”

Le malattie neurodegenerative al centro del convegno “Liberi dalle demenze. Conoscerle, capirle, avvicinarle, prendersene cura” che si terrà a Rende il prossimo 20 gennaio
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Le malattie neurodegenerative al centro del convegno “Liberi dalle demenze. Conoscerle, capirle, avvicinarle, prendersene cura” che si terrà a Rende il prossimo 20 gennaio alle 16,00 nella sala Tokyo del museo del Presente.

A promuovere l’iniziativa l’associazione Ra.Gi. di concerto con la consigliera Romina Provenzano e l’assessorato alle politiche sociali del comune dell’oltre Campagnano. “È importante -ha affermato Annamaria Artese- approcciarsi alla malattia in maniera organica e multisettoriale. È infatti fondamentale attivare processi di reale integrazione sociale e culturale delle persone affette da tali disturbi neurologici”.

Dopo i saluti istituzionali da parte del sindaco Marcello Manna e dell’assessore Artese, Mario Rausa, assessore alla sanità, introdurrà i lavori. A intervenire sul tema dei disturbi cognitivi sarà il neurologo Maurizio Morelli, docente all’Università Magna Graecia di Catanzaro. Il ricercatore del CNR Antonio Cerasa parlerà invece di epidemiologia e riabilitazione nei pazienti con demenza. Sarà la presidente dell’associazione Ra.Gi. Elena Sodano a discutere intorno alla terapia T.E.C.I. -acronimo di Terapia Espressiva Corporea Integrata da lei ideata- partendo dal suo libro “Il corpo nella demenza”. Le testimonianze delle famiglie e il dibattito chiuderanno il convegno moderato dalla giornalista Simona De Maria. Ospite speciale della giornata sarà il campione di pallanuoto Amaurys Perez, da sempre sensibile ai temi sociali.

L’inclusione da parte della nostra comunità-ha concluso Annamaria Artese- è tappa necessaria in un’ottica di complementarità con i servizi territoriali e le strutture di supporto al malato creando una rete che si occupi di concerto con le istituzioni dell’intero percorso assistenziale e terapeutico. Chi soffre di malattie neurovegetative ha infatti bisogno di libertà e non di recinti”.

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