E’ di un morto e 204 feriti il bilancio degli incidenti provocati dai prodotti pirotecnici nella notte di Capodanno. Un bilancio assurdo, ai limiti della comprensione umana: come si può continuare a morire cosi? Come si può continuare ad affidare dei botti a dei bambini? Che gusto c’è nel festeggiare cosi? Ma le parole, in questi casi, servono a poco e dunque lasciamo parlare i fatti, facendo un excursus degli incidenti più assurdi accaduti la notte scorsa in Italia.
I CASI:
ASCOLI PICENO: VENTISEIENNE CERCA DI SPEGNERE UN ROGO CAUSATO DAI BOTTI, PRECIPITA E MUORE
notte di Capodanno fa registrare una vittima ad Ascoli Piceno: un ragazzo di 26 anni è morto a seguito di una caduta a Colle San Marco. Secondo la ricostruzione, confermata dai vigili del fuoco di Ascoli Piceno sulla base delle testimonianze degli amici del giovane, poco dopo la mezzanotte, dopo il lancio di alcuni fuochi d’artificio che avevano innescato un principio di incendio tra le sterpaglie, il ragazzo ha cercato di intervenire per spegnere le fiamme ma è caduto precipitando per circa 50 metri in una zona impervia.Sul posto, allertati dai testimoni, si sono recati i vigili del fuoco, che hanno raggiunto il 26enne con difficoltà e poi a lungo hanno tentato di rianimarlo, senza successo. Poco prima delle due i sanitari del 118 hanno dichiarato il decesso.
La vittima si chiamava Valerio Amatizi, 26enne di Capodacqua di Arquata del Tronto. Secondo alcune testimonianze, la notte scorsa stava festeggiando l’arrivo del nuovo anno con un gruppo di amici sul pianoro di San Marco, nei pressi del monumento dedicato ai Caduti. Sono stati loro a confermare che il giovane volesse spegnere un principio d’incendio di alcune sterpaglie, generato dal lancio dei giochi pirotecnici, e che nel buio non si e’ accorto dello strapiombo, precipitando lungo la scarpata. Gli stessi amici hanno dato l’allarme al 118, che ha inviato sul posto un’ambulanza e i vigili del fuoco, che insieme al medico si sono calati nel dirupo con la tecnica speleo-alpino-fluviale: il corpo era in una zona impervia, a circa 80 metri dalla cima. I soccorritori hanno provato a rianimarlo, ma tutti i tentativi sono stati vani. I carabinieri della compagnia di Ascoli Piceno hanno ascoltato i testimoni per chiarire l’esatta dinamica dell’incidente.
AFFERRA BENGALA, LIEVE USTIONE ALLA MANO PER BIMBO 3 ANNI A TRIESTE
Tra gli eventi segnalati dalla Questura a Trieste, l’incidente di un bimbo di tre anni che si è procurato una lieve scottatura alla mano che afferrando un bengala acceso dal padre.
DICIANNOVENNE REGGIANO GRAVEMENTE FERITO A UN OCCHIO
Poco dopo la mezzanotte i Carabinieri di Collagna su input del 118 intervenivano in località Cerreto Laghi (Reggio Emilia) dove un 19enne reggiano è rimasto gravemente ferito ad un occhio a causa dell’esplosione di un fuoco d’artificio. Il giovane dapprima condotto all’Ospedale di Reggio Emilia è stato elitrasportato al Maggiore di Parma per essere sottoposto a intervento operatorio. La dinamica dei fatti è all’esatto vaglio dei carabinieri. Un altro giovane è ricorso autonomamente alle cure mediche al Franchini di Montecchio Emilia per lievi escoriazioni al mignolo di una mani causate dall’esplosione di un petardo, per lui fortunatamente prognosi di pochi giorni.
DICIASSETTENNE COLPITO DA FIACCOLA-FONTANA: GRAVI USTIONI
Altri due incidenti rilevati dalla Questura di Ascoli Piceno durante i festeggiamenti di Capodanno dopo quello mortale che ha coinvolto il 26enne Valerio Amatizi precipitato in un dirupo e deceduto a Colle San Marco nel tentativo di spegnere un principio d’incendio innescato da fuochi d’artificio. Un 17enne di Monsampolo (Ascoli Piceno) ha subito gravi ustioni dopo essere stato colpito da una fiaccola-fontana mentre si trovava a casa di parenti. Il giovane e’ stato trasportato all’Ospedale “Mazzoni” di Ascoli Piceno: dopo le prime cure e’ stato ricoverato nel reparto di Chirurgia d’Urgenza. Ad Ascoli Piceno una 33enne del posto e’ dovuta ricorrere alle cure del Pronto soccorso per un ustione all’orecchio causata dallo scoppio ravvicinato di un petardo.
BOTTI: A MESSINA TRE FERITI DA PETARDI, INCENDI IN ABITAZIONI
E’ di tre feriti il bilancio per i botti della notte Capodanno a Messina e provincia. In citta’ una sola persona e’ stata costretta a presentarsi al pronto soccorso mentre sono due i feriti in provincia, uno a Patti e un altro a Sant’Agata Militello. Nonostante i divieti, le raccomandazioni e i sequestri dei giorni scorso, allo scoccare della mezzanotte e anche qualche minuto prima si e’ festeggiato il nuovo anno con l’esplosione di fuochi d’artificio e petardi. Il resto della nottata e’ scivolato senza grossi problemi, con il grande lavoro per i vigili del fuoco che sono intervenuti in diverse zone della citta’ per spegnere cassonetti della spazzatura in fiamme. Traffico intenso, dopo mezzanotte, soprattutto nella zona di via Garibaldi e piazza Duomo dove era stato organizzato un concerto in piazza. Intanto questa mattina, poco prima della 8, si sono vissuti momenti paura per un incendio scoppiato in una casa di via Consolare Pompea, nel rione Paradiso. Le fiamme sono divampate in un’abitazione al pian terreno di una palazzina. Due persone sono rimaste intossicate e sono state portate all’ospedale Papardo; la colonna di fumo ha raggiunto i piani superiori allarmando diverse famiglie. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco. Risale al pomeriggio di ieri, invece, il decesso di una signora di 92 anni in un incendio nella sua abitazione di via Gelone a Montepiselli. Forse a causa del cattivo funzionamento di una stufa e’ scoppiato un rogo che non le ha lasciato scampo.
CAPODANNO: DUE GRAVI FERITI ANCHE A CATANIA, AMPUTATA MANO A VENTENNE
Un ferito grave a cui e’ stata amputata una mano e uno che ha perso un dito: e’ il bilancio delle notte di Capodanno in citta’ e in provincia per lo scoppio di petardi e fuochi d’artificio. Nel Catanese, ha perso la mano destra un giovane di Paterno’, 20 anni, mentre maneggiava un grosso petardo. Il ragazzo e’ stato prima medicato all’ospedale Santissimo Salvatore e in nottata trasferito al Cannizzaro di Catania, ospedale nel quale i medici sono stati costretti ad amputare l’arto. Un episodio con conseguenze meno gravi e’ accaduto invece nel quartiere periferico di Monte Po, a Catania: un uomo di 76 anni ha subito l’amputazione di un dito della mano sinistra al Garibaldi di Catania. L’anziano ai medici ha spiegato di essere stato ferito da un colpo di arma da fuoco. Sull’accaduto indagano i carabinieri.