Secondo l’ultimo aggiornamento fornito dalla Commissione sanitaria nazionale cinese, 830 persone sono state contagiate dal nuovo coronavirus e i morti sono 29. Le autorità sanitarie locali hanno innalzato il livello di risposta alle emergenze sanitarie al grado massimo, il livello 1.
Ieri erano stati riportati 25 morti e 616 contagi.
I casi sospetti al momento all’esame sono 1.072.
Tra le vittime vi sarebbe un caso al di fuori dall’area dell’epicentro: una persona è morta a Heilongjiang, una provincia al confine con la Russia, a oltre 1.800 km da Wuhan, la città epicentro della diffusione del virus. Un altro caso è stato confermato poco prima a Hebei, la provincia che circonda Pechino.
E’ un 36enne ricoverato a Hubei all’inizio del mese, dopo aver avuto la febbre per tre giorni, la più giovane vittima del nuovo coronavirus. L’uomo è morto in seguito a un arresto cardiaco il 23 gennaio.
Sono almeno una decina le città in Cina che hanno adottato misure restrittive al movimento degli abitanti per impedire la diffusione del misterioso coronavirus che sta mettendo in allarme il mondo. Assieme a Wuhan, il capoluogo provinciale dell’Hubei, dove ha avuto origine l’epidemia, ci sono altre tre città vicine – Huanggang, Ezhou e Chibi- a subire restrizioni. Poi Huangshi, sempre nella provincia di Hubei, dove sono sospesi tutti i collegamenti pubblici.
Secondo il Quotidiano del Popolo, anche a Xiantao, Enshi, Qianjiang e Xianning sono state adottate restrizione.
Al di fuori della Cina, la Corea del Sud ha confermato il suo secondo caso del virus simile alla Sars: il ministero della Sanità ha riferito che un coreano 50enne ha iniziato a manifestare sintomi a Wuhan, dove si trovava per lavoro, il 10 gennaio. Al suo ritorno nel Paese, all’inizio di questa settimana, è stato sottoposto a controlli ed è stato accertato essere il secondo caso del virus nel Paese.
Anche in Giappone si registra un secondo caso: il ministero della Sanità ha confermato il contagio di un uomo che ha viaggiato a Wuhan, un 40enne giunto in Giappone lo scorso 19 gennaio e poi ricoverato in un ospedale di Tokyo il 22 gennaio.
Domani si celebra il Capodanno cinese e normalmente centinaia di milioni di persone si spostano attraverso la Cina e nel mondo per riunirsi con le loro famiglie e festeggiare: ma le celebrazioni in tutto il Paese sono state annullate, comprese quelle nella Città Proibita di Pechino, oltre a fiere e carnevali a Pechino e Hong Kong. Ieri sera l’Oms ha deciso di non dichiarare un’emergenza sanitaria globale ma i governi di tutto il mondo sono in massima allerta e gli aeroporti monitorano gli arrivi di passeggeri cinesi.