Previsioni Meteo – Improvvisa virata dei modelli mattutini, ma soprattutto di quello europeo ECMWF: tutti gli scenari freddi visti fino a ieri, anche con decisa azione depressionaria proprio intorno all’Italia, vengono dirottati verso la Spagna. Un’azione meridiana dell’alta pressione oceanica verso il prossimo fine settimana ci sarebbe, ma il getto in affondo lungo il suo bordo orientale andrebbe a colpire la Spagna, per poi finire con l’agevolare l’isolamento di una bassa pressione proprio tra Penisola Iberica, Baleari, Marocco, Algeria e Mediterraneo occidentale. Una tale manovra precluderebbe il grosso delle velleità fredde verso il bacino centrale del Mediterraneo e verso gran parte d’Italia. Tuttavia, nelle fasi iniziali di affondo del cavo depressionario, essenzialmente intorno al 20 del mese, le regioni centro-settentrionali potrebbero vedere il passaggio di correnti fredde orientali, richiamate dalla depressione iberica e, al tempo stesso, anche un’azione instabile associata.
Le ragioni di una possibile mancata azione fredda più decisa verso il Mediterraneo centrale e l’Italia tutta andrebbero rinvenute, a nostro avviso, nel raffreddamento protratto che da molti giorni, da fine dicembre scorso, sta interessando le aree centro meridionali italiane, così come mostra chiaramente la carta anomalie NCEP nella prima immagine. Tre quarti d’Italia ha vissuto ben 15 giorni di temperature sotto media, anche localmente con scarti negativi di una certa rilevanza, fino a 3°C sotto media su Calabria centro-meridionale, sulla Lucania occidentale e sulla Sicilia. Dalla stessa immagine è possibile evincere come, a più vasta scala, tutto il Mediterraneo centro-meridionale sia stato interessato da una significativa anomalia termica. Un raffreddamento di questa portata dei bassi strati e per tanti giorni consecutivi, sostanzialmente ha livellato il divario termico verticale, sicché la colonna d’aria presente sul Centro Sud Mediterraneo sarà poco ricettiva, almeno nell’affondo per inizio terza decade, nei confronti di cavi depressionari. Per questo la discesa di aria fredda attesa verso la terza decade del mese, intraprenderà una strada occidentale, come mostrano le frecce blu.
La configurazione barica che ne conseguirà, sarà quella del tipo indicato nella seconda immagine. Una bassa pressione andrà scavandosi verso la Spagna, le Baleari e il Nord Africa occidentale, attivando comunque correnti meridionali responsabile di una instabilità diffusa sul territorio italiano. Precipitazioni, allo stato attuale dei dati, magari più abbondanti su Est Sardegna e sui settori onici, ma di buona consistenza anche sul medio Adriatico e tra basso Piemonte e Ponente ligure. Sul resto dei settori, piogge più deboli e irregolari alternate a fasi asciutte; probabilità di piogge più carenti sulle aree centro-orientali del Nord, soprattutto poi verso i settori alpini orientali, più distanti dall’azione depressionaria e anche con progressiva maggiore copertura anticiclonica.
Abbiamo ipotizzato anche degli scenari nevosi, benché la distanza temporale sia ancora piuttosto elevata e suscettibili, quindi, di cambiamenti. Tuttavia, in base agli ultimi dati e, come dicevamo, in conseguenza di un orientamento più occidentale dell’aria fredda, le nevicate potrebbero riguardare i settori appenninici centro-settentrionali, ma a quote di media alta collina sull’Appennino centrale, mentre potrebbero cadere fino a bassa quota sul Nord Appennino, rilievi emiliano-romagnoli e toscani, anche liguri e su Ovest e Sud Piemonte, qui neve magari anche al piano. Neve mediamente ad alta quota sull’Appennino meridionale. Sul Sud Appennino, nelle aree cerchiate, abbiamo evidenziato comunque l’ipotesi di qualche episodio di neve anche in alta collina che potrebbe realizzarsi però nelle fasi finali dell’azione perturbata, vista più efficace fino al 22/23 gennaio.
Molto incerta appare l’evoluzione per dopo il 22 del mese. Vi è la possibilità, ipotesi al 50%, che la depressione su Ovest Mediterraneo si sposti oltremodo verso l’Atlantico, abbandonando il Mediterraneo e lasciando spazio a una fase più anticiclonica e stabile in via generale per l’Italia.
Vi sarebbe un’altra opzione, però, possibile nella stessa misura percentuale della prima, 50%, che vedrebbe una maggiore persistenza della depressione instabile ancora in area mediterranea, magari con lieve spostamento del baricentro verso Sud e verso Est. In questo caso potrebbe protrarsi una certa azione instabile sulle regioni essenzialmente meridionali e del medio-basso Adriatico e magari con arrivo anche qui di una moderata aria fredda da Est, con altre piogge sparse e occasioni per qualche debole nevicata in alta collina. Evoluzione da vagliare certamente nel corso dei prossimi giorni, come del resto è ancora da vagliare bene tutto l’impianto instabile atteso a iniziare dal prossimo fine settimana. Si prospetta comunque una rottura dell’azione anticiclonica e, nei casi di cambio di circolazione in seguito a un dominio protratto di un pattern circolatorio deciso e ostinato, i modelli fanno fatica, almeno sotto le 120 ore, a configurare esattamente la tipologia di cambio.
La redazione di MeteoWeb apporterà quotidiani aggiornamenti sul cambiamento del tempo atteso dal prossimo fine settimana.
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