Rapporto annuale sui terremoti del 2019: 299 scosse distruttive nel mondo e 289 vittime, il numero più basso degli ultimi decenni

Questi 299 terremoti hanno provocato un totale di 289 vittime, 9.199 feriti e circa 274.000 edifici danneggiati: Filippine e Indonesia i Paesi più colpiti
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Il decennio 2010-2019 sarà associato a diverse catastrofi sismiche. Nel 2010, un terremoto di magnitudo 7 ha devastato gran parte di Haiti, uccidendo centinaia di migliaia di persone e lasciando profonde ferite socioeconomiche. Un anno dopo, il tristemente noto disastro dello tsunami in Giappone con circa 20.000 vittime ha seguito un terremoto di magnitudo 9.1, che ha portato all’incidente alla centrale nucleare di Fukushima. Nel 2015, in Nepal una scossa M. 7.8 ha ucciso quasi 9.000 persone. Una fase sismicamente attiva è andata dall’inizio del XXI secolo alla metà del decennio 2010-2019, ma durante la seconda parte dell’ultimo decennio, la sismicità globale si è affievolita: il numero più basso di forti terremoti, il periodo più lungo senza un forte terremoto, scarsità di terremoti (per esempio, in California) e nel 2019, il numero più basso di vittime degli ultimi decenni.

Ecco il rapporto annuale dei terremoti del 2019, sulla base dell’Earthquake Impact Database, la raccolta più completa del mondo sui danni e le perdite a causa dei terremoti. La raccolta include tutti i terremoti che hanno causato danni agli edifici o feriti e vittime.

Il numero totale di terremoti nel 2019 è stato leggermente inferiore alla media a lungo termine. Lo United States Geological Survey (USGS) ha rilevato 1.500 terremoti di magnitudo pari o superiore a 5 nel mondo nel 2019. La magnitudo 6 è stata raggiunta 133 volte, la magnitudo 7 solo 9 volte (il secondo valore più basso del XXI secolo) e la magnitudo 8 solo una volta. Si tratta di numeri nella media o al di sotto di essa, prevalentemente dovuti alla mancanza di forti terremoti con attive sequenze di aftershock (repliche). Il numero totale di terremoti distruttivi è quindi notevolmente inferiore rispetto agli anni 2013-2016: è stato rilevato un totale di 299 terremoti distruttivi, un leggero aumento rispetto agli anni 2017 e 2018. Questi 299 terremoti hanno provocato un totale di 289 vittime (43 terremoti mortali), 9.199 feriti e circa 274.000 edifici danneggiati. 630.000 persone sono state evacuate o ricollocate a causa dei danni dei terremoti.

I Paesi più colpiti: le Filippine

terremoto mindanaoI due Paesi più colpiti nel 2019 sono stati le Filippine e l’Indonesia. Le Filippine hanno sperimentato un alto numero di terremoti catastrofici durante l’anno. A partire dal forte terremoto di aprile nell’isola settentrionale di Luzon (18 vittime). C’è stato un totale di 13 scosse distruttive, di cui 7 hanno provocato un totale di 72 vittime. 9 persone sono morte a luglio dopo una piccola serie di terremoti nell’estremo nord dell’arcipelago. La serie di forti terremoti che è durata per diverse settimane è stata più devastante, colpendo grandi parti dell’isola meridionale di Mindanao. Questa sequenza è stata una delle peggiori: lungo una zona di faglia che attraversa Mindanao da nord-ovest a sud-est, si è verificata una reazione a catena dal mese di ottobre, quando un forte terremoto ne ha innescato un alto a pochi chilometri di distanza. 4 di queste scosse hanno avuto magnitudo maggiore di 6. Poiché una grande area è stata influenzata dalle scosse, i danni sono stati immensi: oltre 80.000 edifici danneggiati o distrutti, 45 vittime e circa 1.000 feriti.

Indonesia

AFP/LaPresse

L’Indonesia è stata risparmiata da gravi catastrofi nel 2019, tuttavia con un totale di 34 scosse distruttive, è il Paese con il più alto numero di terremoti distruttivi dell’anno. 74 persone hanno perso la vita a causa di queste scosse, con “solo” 23.000 edifici distrutti rispetto alle Filippine. Quindi il rapporto tra vittime umane e danni alle proprietà è 3 volte più alto in Indonesia rispetto alla media globale. Solo Guatemala e Algeria (con 1 o 2 terremoti distruttivi) hanno un rapporto più alto. La città di Ambon è stata colpita dal terremoto più mortale dell’anno in Indonesia. La scossa M. 6.5 del 26 settembre ha distrutto e danneggiato un totale di 12.000 edifici nell’area. A causa dell’alta densità della popolazione, ci sono stati oltre 1.500 feriti, 41 dei quali non sono sopravvissuti. Grandi aftershock hanno ucciso 3 persone nelle settimane successive. Il secondo grande terremoto del 2019 in Indonesia ha avuto magnitudo 7.3 e il 14 luglio ha colpito il remoto sud dell’isola di Halmahera. I pochi villaggi esistenti erano scarsamente protetti dai danni da terremoto, così circa 2.800 edifici sono stati danneggiati o distrutti dalla scossa e 14 persone hanno perso la vita.

Albania

terremoto albania
AFP/LaPresse

In Albania si è verificato il terremoto più mortale del 2019: 52 persone sono morte quando un sisma M. 6.4 ha colpito l’area densamente popolata di Durazzo il 26 novembre scorso. È stato il peggior disastro sismico per il Paese degli ultimi decenni, nonostante una forte sequenza avesse scosso l’area per mesi; anche nelle ore prima della catastrofe ci sono state scosse premonitrici che avrebbero potuto fare da allarme e salvare molte vite. Circa 11.000 edifici sono stati danneggiati e circa 4.000 persone sono rimaste ferite. Tante le accuse mosse contro le autorità, soprattutto per quanto riguarda la negligenza nelle costruzioni antisismiche.

Cina

Terremoto in Cina
AFP/LaPresse

La Cina è tradizionalmente uno dei Paesi con il maggior numero di terremoti distruttivi. La combinazione di un’alta attività sismica, un’alta densità di popolazione ed edifici meno resistenti ai terremoti porta regolarmente la Cina in vetta alla lista dei Paesi più colpiti. Il 2019, che è stato piuttosto scarso in termini di terremoti per gli standard cinesi, il Paese ha finito con il 3° coefficiente di danni più alto. Sono stati registrati 27 terremoti distruttivi con un totale di 17 vittime e 100.000 edifici danneggiati. A differenza degli anni precedenti, la provincia di Sichuan è diventata il posto in cui si è verificata la maggior parte dei terremoti distruttivi (9). Per 7 di questi 9 terremoti, si sospetta che siano stati indotti dalle attività umane, in particolare dalla fratturazione idraulica o dall’iniezione di acque reflue nella roccia come conseguenza della produzione di gas naturale. Finora non c’è stata prova o conferma di questa teoria, ma la correlazione spaziale e temporale rappresentano forti indicatori.

Il terremoto più devastante (M. 5.8) dell’anno in Cina si è verificato il 17 giugno e ha provocato 13 vittime: potrebbe essere stato il terremoto più forte e più grave mai causato dalla produzione di gas naturale. Altri 2 terremoti mortali si sono verificati il 7 settembre (M. 5.4, 1 vittima) e il 25 febbraio (M. 4.9, 2 vittime) e anche per questi si sospetta che siano stati indotti. Nel secondo caso, il sospetto è sostenuto dall’ipocentro superficiale e dalle scosse precedenti nelle immediate vicinanze, che sono state confermate come indotte dalla fratturazione.

Iran e Azerbaijan

Dopo alcuni anni molto attivi, il 2019 è stato relativamente innocuo per l’Iran, con “solo” 26 terremoti distruttivi. Nello stato, sono morte 10 persone in totale e circa 10.000 edifici sono stati danneggiati. Le conseguenze più serie hanno seguito il terremoto nell’Azerbaijan orientale (M. 5.9) del 7 novembre, che ha spezzato 8 vite e danneggiato o distrutto circa 6.000 edifici. Lo stesso Azerbaijan non è stato risparmiato dai terremoti. La scossa M. 5.2 dell’8 febbraio nella provincia di Shamakhi non ha provocato vittime, ma 30 feriti, circa 1.000 persone sfollate e 3.000 edifici danneggiati.

Pakistan

La situazione è stata peggiore nel nord del Pakistan, densamente popolato, dove alla fine di settembre un terremoto M. 5.6 ha danneggiato o distrutto oltre 7.000 edifici, strade e ponti, uccidendo 39 persone e lasciando circa 10.000 sfollati. In totale, il Pakistan ha avuto 8 terremoti distruttivi nel 2019, ma si crede che esista un certo numero di casi non riportati.

Magnitudo e impatti

Analizzando i più grandi terremoti del 2019, molti di loro hanno prodotto relativamente pochi danni, se non nessuno. Solo il terremoto di Halmahera, così come il più forte terremoto dell’anno (M. 8 in Perù), hanno avuto un grande impatto. In Perù e parti di Ecuador e Colombia, la scossa ha danneggiato oltre 2.000 edifici. 2 persone hanno perso la vita e altre 25 sono rimaste ferite. Tuttavia, i danni sono relativamente pochi per un terremoto di queste dimensioni, probabilmente a causa della grande profondità della scossa.

Il terremoto con probabilmente le maggiori perdite economiche ha colpito la California e ha messo fine ad un periodo di 10 anni senza un grande terremoto. La piccola città di Ridgecrest nel deserto del Mojave è stata colpita da una scossa M. 7.1, ma anche da forti scosse premonitrici e repliche. La bassa densità della popolazione e gli edifici antisismici californiani hanno fatto sì che ci fossero solo pochi feriti ed edifici distrutti. Tuttavia, una grande base militare è stata colpita dalla scossa, con danni che ammontano a diversi miliardi di dollari statunitensi.

terremoto papua nuova guineaAltri due grandi terremoti (M. 7.5 e 7.2) hanno colpito due diverse aree della Papua Nuova Guinea a pochi giorni di differenza nel mese di maggio, danneggiando diverse centinaia di edifici. Ci sono stati un ferito e un piccolo tsunami a causa di una di queste scosse. La più grande ha colpito l’isola di Latangai ed è stata di particolare interesse scientifico perché si è verificata su una grande zona di faglia (Weitin Fault), dove l’ultimo grande terremoto (M. 8) era avvenuto solo 19 anni prima. Sebbene sia considerata come una delle faglie con la più alta velocità di scorrimento, è insolito che due terremoti di queste dimensioni si verifichino in un arco di tempo così breve.

L’origine del forte terremoto M. 5.1 nella Francia meridionale dell’11 novembre è insolita, non solo perché è stata una delle scosse più forti nel Paese negli ultimi decenni. Non solo per una profondità superficiale (che ha determinato un’alta intensità e conseguenti danni nelle immediate vicinanze dell’epicentro) ma anche a causa di un meccanismo focale che indica la riattivazione della faglia nella direzione opposta alla fagliazione originale. Il terremoto ha distrutto o danneggiato 3.000 edifici e ferito 4 persone.

terremoto-earthquake sismografoMolti Pesi che sono spesso colpiti da terremoti sono stati prevalentemente risparmiati nel 2019, come Giappone, Cile (nonostante 4 vittime) e Messico. In generale, il Nord America e l’America Centrale sono state fortunate nell’anno da poco concluso. Dopo l’Africa, è il secondo continente con i minori danni da terremoto. L’Asia rappresenta il 90% di tutti i danni del 2019, l’Europa l’8,6%. Tra i valori di impatto, calcolati nell’Earthquake Impact Database per ogni terremoto sulla base delle rispettive perdite, due dei terremoti di Mindanao sono in cima alla lista con valori di 3,63 e 3,45, seguiti dal sisma di Ambon (3,40) e dal terremoto di Sichuan (3,39). Il terremoto più mortale dell’anno in Albania ha un valore di impatto di 3,12. Altre 13 scosse sono classificate con un valore pari o superiore a 2, che corrisponde a danni gravi o catastrofici. Queste scosse hanno avuto magnitudo tra 4.9 e 8.0.

È stato registrato un totale di 40 terremoti distruttivi sotto la magnitudo 4, come terremoti indotti in Polonia, Inghilterra, Paesi Bassi e India, ma anche terremoti tettonici, come a El Salvador, in Tunisia e Brasile. Tuttavia, esiste ancora una grande lacuna di dati, soprattutto nell’area di terremoti distruttivi piccoli o moderati, poiché solo pochi casi di danni minori raggiungono il pubblico attraverso i media o le autorità.

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