Gli studi sul mondo reale possono aiutarci a migliorare la qualità delle cure

Real Word Evidence, buone pratiche della ricerca basata sull’osservazione del mondo reale
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Le terapie che i medici possono prescrivere devono aver superato sufficienti prove che ne dimostrino efficacia e sicurezza: queste prove necessitano dei tempi fisiologici, a volte più di un decennio, affinché gli studi richiesti per produrle vengano pianificati, autorizzati, condotti e valutati. Nonostante questo processo offra ampie garanzie, le pressioni per accelerarne l’iter sono notevoli.
Le agenzie regolatorie di tutto il mondo hanno adottato vari meccanismi per accelerare l’iter approvativo: è intuitivo che tanto più brevi sono i tempi dedicati allo studio del farmaco, tanto più deboli sono le prove disponibili al momento della sua approvazione. Per questo motivo l’osservazione rigorosa degli effetti dei percorsi terapeutici sperimentati dai pazienti nel cosiddetto mondo reale (dopo che la terapia è stata autorizzata), è diventata un’esigenza.
Inoltre, cure efficaci, ma enormemente costose, rischiano di rendere il sistema insostenibile. Ma poiché l’innovazione non può essere né fermata né ignorata, l’unico strumento per evitare il fallimento è quello di governare il cambiamento. Come? Ad esempio, identificando le cure che garantiscano un sostanziale guadagno di efficacia e tollerabilità e i pazienti che realmente possono beneficiarne. Ma anche questo necessita di prove che possono essere prodotte da rigorosi studi sul mondo reale.
In conclusione, la possibilità di realizzare un sistema che, basandosi sull’osservazione dell’esperienza passata dei beneficiari del Servizio Sanitario Nazionale, sia in grado di orientare le scelte sul miglior modo per trattare i pazienti nel futuro, è una sfida alla quale non possiamo sottrarci.
Il volume “REAL WORLD EVIDENCE – Buone pratiche della ricerca basata sull’osservazione del mondo reale” tratta questi problemi con un particolare focus al rigore metodologico che l’argomento richiede. Se il nostro obiettivo è generare prove (evidenze) credibili in grado di migliorare la qualità delle cure, garantendo nello stesso tempo la sostenibilità del sistema, l’adozione e la diffusione di regole condivise di buone pratiche di ricerca con dati del mondo reale è un imperativo etico.
Se ne parla in occasione della presentazione del volume giovedì 16 gennaio 2020 dalle ore 14 presso l’auditorium U12 – Guido Martinotti dell’Università Milano-Bicocca. Oltre ai saluti del Rettore dell’Università, professoressa Giovanna Iannantuoni, e ad altre autorità accademiche, e dopo alla presentazione del volume da parte dell’Autore e dell’Editore, interverranno rappresentanti del mondo clinico e di quello della ricerca clinica, dei rappresentanti dei pazienti, del terzo settore e delle aziende farmaceutiche.

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