Con 435 trapianti, il Piemonte anche nel 2019 si conferma tra le prime regioni in Italia per numero di interventi. I dati sono stati resi noti oggi dall’assessore regionale alla Sanità, Luigi Icardi che ha osservato: ”Il Piemonte continua ad essere il riferimento nazionale per le attività di donazione e trapianto di organi: un dato ormai consolidato che ci stimola ad aumentare il nostro impegno su questo fronte’‘.
In particolare, lo scorso anno, 232 sono stati i trapianti di rene, 148 di fegato, 25 di cuore, 23 di polmone e 6 di pancreas. 59 trapianti, e solo di rene, sono stati effettuati nell’ospedale di Novara, gli altri nella Città della Salute di Torino (367 alle Molinette e 6 all’ospedale pediatrico) che si conferma tra gli ospedali al vertice di questa attività in Italia. A questo proposito, da segnalare i trapianti ‘combinati’ che fanno della Città della Salute di Torino un riferimento nazionale. Nel 2019 sono stati eseguiti alle Molinette 8 trapianti combinati di rene e fegato (in un caso utilizzando solo un segmento epatico), 4 trapianti combinati di rene e pancreas, 1 di fegato e pancreas, 1 di cuore e polmoni, e addirittura un trapianto combinato di fegato-polmoni-pancreas.
Dai dati relativi alla sopravvivenza dei pazienti, emerge che se si considerano solo i trapianti eseguiti dal 2010 in poi, a 5 anni sono vivi il 93% dei pazienti che hanno ricevuto un trapianto di rene, quasi il 90% di coloro che hanno ricevuto un trapianto di fegato circa il 74% dei trapiantati di cuore, e la metà di chi ha ricevuto un trapianto di polmoni. Il Piemonte, infine, si distingue anche per l’elevato numero di donatori di organi: nel 2019 i donatori sono stati 137 il terzo miglior risultato degli ultimi dieci anni. Segnali positivi anche per i trapianti da donatore vivente, possibile nel caso del trapianto renale. Nel 2019 i trapianti di rene da donatore vivente sono aumentati del 23%, dai 32 del 2018 ai 41 dello scorso anno.