Virus misterioso, panico in Cina: quarantena totale per i 20 milioni di abitanti delle città di Wuhan e Huanggang, 25 morti. “Non era mai successo prima” [FOTO e VIDEO]

Virus misterioso in Cina, scene di panico dalle megalopoli di Wuhan e Huanggang in totale quarantena
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E’ salito a 25 il numero delle persone morte in Cina a causa del nuovo coronavirus, mentre i contagi sono 616. Lo ha riferito Sky News, citando le autorità locali. La città di Wuhan (11 milioni di residenti), origine ed epicentro dell’epidemia, è “Lockdown“, in isolamento totale, a due giorni dal Capodanno cinese in cui milioni di persone ogni anno viaggiano all’interno e all’esterno del Paese.

Stamattina anche la città di Huanggang (7 milioni di residenti), nella provincia cinese di Hubei è stata isolata per tentare di arginare l’epidemia. Il trasporto pubblico smetterà di funzionare dalla mezzanotte per evitare l’ulteriore diffusione del nuovo ceppo di coronavirus. Lo ha annunciato in una nota l’amministrazione della città, la seconda più grande della provincia con oltre sette milioni di abitanti. “Dalla mezzanotte del 23 gennaio, il trasporto dei passeggeri attraverso bus e auto sarà provvisoriamente sospeso, come il traffico ferroviario in uscita. I residenti che non hanno esigenze speciali non devono lasciare la città“, si legge nella nota.

Questi provvedimenti non hanno precedenti nella nostra epoca. Se – infatti – nel passato era frequente creare un cordone sanitario intorno alle citta’ per bloccare le epidemie, e’ la prima volta invece che si isola una citta’ intera nella nostra epoca moderna. Ma, come spiega l’epidemiologo dell’Istituto superiore di sanita’ (Iss), Gianni Rezza, “misure come la quarantena e l’isolamento diretto del malato, inventate nel 1400 dalla Repubblica di Venezia, sono tuttora efficaci e nel caso della Sars hanno funzionato benissimo“. Anche all’epoca della Sars nel 2003 si “fece molta quarantena, e furono decise restrizioni ai voli di Cina ed Estremo Oriente. Si tratta di misure globali molto drastiche, ma importanti – continua RezzaNel caso di Wuhan credo sia una decisione saggia quella presa, perche’ la citta’ oltre ad essere un hub portuale, e’ anche un importante snodo fluviale e ferroviario. E visto che la maggior parte dei casi sono concentrati li’, in questo modo si puo’ ridurre il rischio di diffusione dentro e fuori la Cina“. Nel corso di questi ultimi 17 anni, in cui si sono visti i virus spostarsi rapidamente da un paese all’altro, sono cambiate diverse cose nella gestione delle epidemie. “I sistemi di sorveglianza oggi sono piu’ sensibili e rafforzati, le epidemie vengono identificate quasi subito – rileva l’epidemiologo – Con l’aviaria siamo stati in grado di seguire addirittura l’evoluzione molecolare del virus“. Nel caso della Sars il primo focolaio si ebbe in Cina nel novembre del 2002, ma il virus venne identificato a marzo del 2003 a Hong Kong. “Questo nuovo coronavirus invece – aggiunge – e’ stato isolato da laboratori cinesi, una settimana dopo dall’identificazione del focolaio, e un mese dopo probabilmente dai primi casi“. Quello che invece non e’ cambiato, conclude Rezza, “è l’interfaccia uomo-animale, visto che continuano ad esserci mercati con animali vivi, senza contare la densità abitativa delle megalopoli di oggi“.

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Virus Cina, chi sono le vittime: quasi tutti over 40 e con sintomi preesistenti

Avevano dai 48 agli 89 anni 17 delle persone morte per il coronavirus che ha provocato l’epidemia di polmonite a Wuhan, nella Cina interna, e cinque di loro non avevano mostrato sintomi di febbre al momento del ricovero ospedaliero, ma presentavano altri sintomi, tra cui cui tosse, un senso di oppressione al torace e difficolta’ respiratorie. Lo riferisce la Commissione Nazionale per la Sanita’ cinese che ha reso noto il profilo sanitario delle prime 17 persone morte a causa del coronavirus, nel frattempo salite a 25. Delle 17 vittime, otto avevano piu’ di 80 anni, due tra i 70 e gli 80, cinque erano 60enni, a cui si aggiunge un 50enne, oltre alla piu’ giovane vittima, di soli 48 anni. Almeno nove di loro avevano condizioni pre-esistenti, tra cui il diabete, problemi alle coronarie e il morbo di Parkinson. Delle 17 vittime, quattro erano donne e il resto uomini, di cui il piu’ anziano risulta un 89enne di nome Chen. L’uomo si era rivolto al medico il 5 gennaio scorso ed e’ deceduto 13 giorni dopo: prima di contrarre il coronavirus soffriva di iper-tensione, diabete e problemi alle coronarie, mentre la piu’ giovane vittima, la 48enne di cognome Yin, soffriva di diabete e aveva avuto un infarto.

Virus Cina, è passato all’uomo da serpenti e pipistrelli

Potrebbe essere il serpente l’animale selvatico ospite intermedio del nuovo coronavirus che sta causando l’epidemia di polmonite in Cina. Lo dimistrerebbe uno studio pubblicato sul Journal of Medical Virology. Il virus sarebbe nato da una combinazione di coronavirus individuato in pipistrelli e un coronavirus sconosciuto che probabilmente risiedeva nei serpenti. I ricercatori hanno appurato che i pazienti infettati erani stati in qualche modo a contatto con animali selvatici o mercati dove questo tipo di animali veniva trattato o venduto. Intanto oggi si svolgerà un nuova riunione dell’Oms, che prima di prendere decisioni in merito al coronavirus ha chiarito di aver bisogno di ulteriori informazioni. Ancora incerte le cifre del contagio.

Virus Cina, esperto: “Oms indecisa sull’emergenza, mancano elementi sufficienti”

“Mancano ancora elementi sufficienti per decidere”. E’ cosi’ che Giovanni Maga, direttore del laboratorio di Virologia Molecolare presso l’Istituto di Genetica Molecolare del Consiglio nazionale delle ricerche di Pavia, commenta con l’AGI la scelta dell’Organizzazione mondiale della sanita’ di rimandare a una nuova riunione, prevista oggi alle 12, la decisione di dichiarare l'”emergenza sanitaria pubblica di rilevanza internazionale” per il nuovo coronavirus. “Le evidenze al momento non paiono giustificare pienamente questa misura”, sottolinea Maga. Il virus si trasmette da uomo a uomo, ma apparentemente con moderata efficienza. I casi notificati fino a ieri sono 500 (oggi saranno magari il doppio), ma se si paragona alla normale influenza che in questi giorni mette a letto milioni di italiani – prosegue – si capisce la differenza. Puo’ causare sintomi gravi, ma per ora sembra con bassa frequenza. Ieri si parlava di 17 vittime su un numero di infezioni reali che supera sicuramente il migliaio”. Qualcuno parla addirittura di migliaia di casi. “Cioe’ sembra che la maggior parte delle persone guarisca. Pero’ la situazione evolve rapidamente (e potrebbe farlo anche il virus), per cui aspettare un altro giorno – conclude Maga – potrebbe dare indicazioni piu’ precise, se non altro la crescita del numero di casi cinesi ed eventuali altrove potrebbe farci capire cosa abbiamo davanti. Intanto l’ente europeo controllo malattie ECDC ha alzato il rischio di avere casi importati in Europa da basso a moderato, ma ha mantenuto il rischio che dai casi importati si sviluppino epidemie come basso. Insomma come direbbero gli Inglesi: the jury is still out…stay tuned!”.

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