Virus cinese: allertati i medici di famiglia italiani, i sintomi del coronavirus sono identici a quelli dell’influenza

I medici di famiglia, in particolare quelli delle grandi città italiane dove sono situati gli aeroporti internazionali, si stanno attrezzando per affrontare l'eventualità che il coronavirus varchi le frontiere
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Anche in Italia iniziano le primi allerte per il virus cinese. I medici di famiglia, in particolare quelli delle grandi città italiane dove sono situati gli aeroporti internazionali, si stanno attrezzando per affrontare l’eventualità che il coronavirus varchi le frontiere. Informazioni sulla situazione, descrizione dei sintomi e percorsi epidemiologici indicati dall’Istituto Superiore di Sanita’ e dal Ministero della Salute vengono trasferiti ai medici di base dalla Federazione nazionale dei medici di famiglia (Fimmg). Un alert è già stato inviato ai camici bianchi territoriali a Milano, e in mattinata a Roma.

Vogliamo sottolineare ai cittadini che non siamo in una situazione di allarme, ma vanno predisposte tutte le azioni necessarie affinche’ la popolazione possa stare tranquilla, soprattutto tenendo conto che in questo momento l’influenza stagionale sta raggiungendo il suo picco”, spiega il segretario nazionale di Fimmg Silvestro Scotti. I sintomi del Coronavirus che si e’ diffuso nella citta’ di Wuhan, in Cina – dice – sono praticamente sovrapponibili con quelli portati dall’influenza, “i cittadini devono sapere che i medici di base sono informati ma e’ anche importante che non si crei la psicosi con corse inutili al pronto soccorso per dei normali sintomi influenzali“. Gli stessi medici di famiglia avranno tutte le informazioni necessarie aggiornate sia dall’Iss che dal Ministero. Nell’avviso inviato stamani ai medici di Roma sono contenute anche le indicazioni in caso di viaggio all’estero: “il lavaggio accurato delle mani per almeno 20 secondi, consumare solo cibo ben cucinato e bere acqua in bottiglia, evitare luoghi di assembramento, mercati di animali vivi o morti, evitare il contatto stretto con pazienti malati o in caso non si possano adottare queste misure coprirsi narici e bocca con una mascherina, evitare di tossire o starnutire senza coprirsi con un fazzoletto o in mancanza di questo tossire nell’incavo del gomito”.

Intanto l’assessore alla salute della Regione Toscana, Stefania Saccardi, ai giornalisti che le chiedevano del Virus cinese e dei possibili rischi in Toscana, in particolare a Prato dove c’e’ una numerosa comunità cinese ha chiarito: “E’ vero che qui in Toscana c’e’ una popolazione cinese molto presente, ma e’ anche vero che il tema non riguarda la popolazione stanziale ma chi arriva da fuori. Non riguarda coloro che, seppur di etnia cinese, vivono stabilmente in Toscana. E’ un tema di tipo nazionale e lo sta affrontando il ministero con grande attenzione. Noi siamo in costante contatto con il ministero e metteremo in atto tutte le misure che saranno ritenute necessarie – ha aggiunto Saccardi –. Sono state messe in atto misure per chi arriva da zone particolari della Cina, misure agli aeroporti. Il tema e’ sicuramente di carattere nazionale ed e’ giusto che sia trattato a livello nazionale”.

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