“I ministeri dei Beni Culturali e dell’Ambiente hanno impugnato l’articolo 26 del Bilancio regionale della Puglia che avrebbe liberalizzato la diversificazione colturale con le dovute deroghe ai vincoli paesaggistici e ambientali, consentendo agli agricoltori di ricostruire il Salento dopo il ‘disastro colposo’ causato dalla Xylella e dai ritardi nella gestione della malattia“. Lo comunica in una nota Coldiretti Puglia. “Obbligare il Salento al reimpianto di ulivi su ulivi – spiega il presidente di Coldiretti Puglia, Savino Muraglia – condanna la provincia di Lecce a una monocoltura, con il rischio che un virus alieno azzeri il patrimonio produttivo del territorio, come gia’ avvenuto con la Xylella”. L’associazione di agricoltori evidenzia che “nell’impugnativa i ministeri fanno riferimento al codice dei Beni Culturali e al protocollo firmato solo un mese fa che consente la deroga ai vincoli solo per il reimpianto di ulivi su ulivi espiantati“. Invece, per Coldiretti, “e’ indispensabile liberalizzare i reimpianti con l’adeguata diversificazione colturale: e’ un passaggio fondamentale per una ricostruzione efficace dal punto di vista economico e paesaggistico, puntando oltre che sulle due varieta’ resistenti di ulivo – Leccino e FS17 – anche su altre varieta’ tipicamente mediterranee come il mandorlo o il fico“.