Le allergie respiratorie colpiscono anche nei mesi più freddi dell’anno: può accadere a causa di inquinamento, smog, ambienti chiusi e poco areati, ma anche per l’aumento della temperatura globale secondo Paola Zangari, allergologa del Gruppo Sanitario Usi di Roma.
“Esistono pollini la cui concentrazione massima si rileva soprattutto nei mesi invernali, tra cui spicca per frequenza di sintomatologia associata, il polline del cipresso – spiega l’esperta – La pollinazione invernale riguarda anche le betullacee nel Nord Italia“. “I sintomi delle allergie a questi pollini si manifestano con rinocongiuntivite (rinorrea acquosa, prurito nasale, occlusione nasale, starnutazione a salve, lacrimazione, iperemia congiuntivale, prurito oculare), prurito alle orecchie, vellichio faringeo, tosse e asma bronchiale nei casi in cui vengano coinvolte le vie aeree inferiori. Per una diagnosi certa di allergia respiratoria esistono test cutanei, i prick test, dotati di un elevato valore predittivo“.
D’inverno le allergie possono essere scatenate ad esempio da “urbanizzazione, con la tendenza al sovraffollamento e a vivere in ambienti chiusi, poco areati, con maggiore esposizione ad allergeni indoor (acari, muffe), ma anche l’introduzione nel verde pubblico in città di piante non autoctone ad elevata impronta allergizzante (ulivo, cipresso); inquinamento (polveri sottili, biossido di ozono, polveri incombuste dei motori), attraverso meccanismi ossidativi con ruolo pro-infiammatorio sulle mucose delle vie aeree; il maggior livello di igiene nei Paesi più ricchi, che orienta il sistema immunitario risposte di tipo allergico. Ma anche aumento della temperatura globale: si stima che un aumento di mezzo grado della faccia incrementare di 10-100 volte la concentrazione pollinica“. Sotto accusa anche “obesità e riduzione dell’attività fisica, fattori di rischio per lo sviluppo soprattutto dell’asma“.
Di seguito alcuni accorgimenti utili a limitare l’entità della sintomatologia allergica:
- Ridurre la concentrazione di polvere domestica nei soggetti allergici ad acari e muffe: sì a materassi, cuscini, coprimaterassi, copricuscini in materiale ipoallergenico. Evitare tappeti folti, librerie, moquettes, tendaggi pesanti. Arieggiare molto gli ambienti chiusi mantenendo il giusto tasso di umidità; lavare spesso la biancheria.
- Per chi ha animali domestici è importante ridurne la forfora attraverso una detersione accurata e settimanale del pelo;
- Effettuare una detersione delle fosse nasali con soluzioni fisiologiche allo scopo di allontanare per quanto possibile allergeni e agenti infettivi;
- Per le allergie ai pollini è più difficile riuscire a effettuare una prevenzione efficace. In ogni caso si può provare a non uscire nelle ore più calde e umide, proteggere gli occhi con occhiali da sole, non lasciare i finestrini aperti durante la guida;
- La terapia delle malattie allergiche respiratorie si avvale dell’impiego di molteplici farmaci che entrano in gioco a seconda del sintomo e della sua gravità: antistaminici per bocca, antistaminici e cortisonici per uso topico nasale per la rinite; cortisonici per uso topico bronchiale, broncodilatatori e antileucotrienici per la malattia asmatica. Di rilievo l’immunoterapia specifica (vaccino), che ha lo scopo di modificare la risposta immunologica nei confronti degli allergeni selezionati.