Meteo – Nel Nord Atlantico, è in corso la ciclogenesi esplosiva del nuovo ciclone extratropicale, che sta gradualmente sviluppando venti da uragano intorno al suo nucleo. Con un calo di pressione di circa 35hPa nelle ultime 24 ore, il sistema è classificato come “ciclone bomba”. Per poter parlare di ciclogenesi esplosiva, è necessario un calo di pressione di almeno 24hPa in 24 ore: in questo caso, la soglia è stata abbondantemente superata. Ecco l’evoluzione della pressione centrale minima, secondo la NOAA:
- 972hPa alle 06 UTC del 19 febbraio
- 981hPa alle 00 UTC del 19 febbraio
- 984hPa alle 18 UTC del 18 febbraio
- 995hPa alle 12 UTC del 18 febbraio
- 1006hPa alle 06 UTC del 18 febbraio
- 1012hPa alle 00 UTC del 18 febbraio
- 1014hPa alle 18 UTC del 17 febbraio
- 1019hPa alle 12 UTC del 17 febbraio.
Le immagini satellitari del ciclone sono impressionanti, rivelando uno sviluppo esplosivo da manuale, con un pronunciato sistema frontale e un’enorme avvezione di una massa d’aria marittima fredda dietro di esso (vedi foto della gallery scorrevole in alto, a corredo dell’articolo).
Un ampio canale di forti venti si spingerà sul Nord Atlantico, ma anche sull’Europa occidentale e nordoccidentale. Tra l’Islanda e le Isole Faroe, appena a sud del centro del ciclone, sono attesi venti fortissimi: le raffiche massime potrebbero superare i 170km/h.
Grandi onde si stanno sviluppando con il sistema, diffondendosi gradualmente nel Nord Atlantico. Le onde colpiranno l’Islanda e le Isole Faroe soprattutto stanotte, ma si diffonderanno anche verso Irlanda e Regno Unito domani, giovedì 20 febbraio.