Coronavirus, esperti: “La quarantena è essenziale per difenderci”, “si potrebbe allungare quella degli italiani rientrati da Wuhan”

Coronavirus: il virologo Roberto Burioni ribadisce l'importanza di una misura come la quarantena
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Il caso del primo paziente italiano contagiato dal nuovo coronavirus cinese “conferma la bontà delle scelte del ministro della Salute Roberto Speranza, che pure sono state criticate. Da virologo posso dire che il ministro ha fatto bene a far rientrare gli italiani da Wuhan e a metterli in quarantena“: lo ha dichiarato all’Adnkronos Salute il virologo Roberto Burioni, che ribadisce l’importanza di una misura come “la quarantena. I dati ci dicono che questo virus in media ha 5-6 giorni di incubazione, 11 al massimo, e che i sintomi sono lievi. Chi ha il virus nella saliva può essere contagioso, anche se asintomatico“. In questo caso “fortunatamente possiamo rassicurare: è tutto sotto controllo. I pazienti rientrati dalla Cina sono stati controllati prima dell’imbarco da medici che sapevano cosa cercare. Dunque in quel momento stava bene. Se poi il paziente non fosse stato messo in quarantena, avremmo avuto dei problemi. Invece lo è stato, e tutti gli italiani rientrati con lui sono attualmente monitorati. La quarantena è essenziale per difenderci da un’epidemia che in Cina non è ancora sotto controllo“.

Dopo la conferma dell’infezione da nuovo coronavirus per il cittadino italiano rientrato da Wuhan “potrebbe essere necessario allungare al quarantena dei connazionali alla Cecchignola“, secondo il virologo dell’Università di Milano Fabrizio Pregliasco. La conferma è arrivata nella serata di ieri dall’Istituto Superiore di Sanità: il paziente è stato ricoverato già dal primo pomeriggio all’Istituto Nazionale per le Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani di Roma con modesto rialzo termico ed iperemia congiuntivale. L’uomo sarebbe stato ospitato alla Cecchignola in una stanza singola, ma, ha spiegato l’esperto all’Adnkronos Salute, “dal momento che ha iniziato a mostrare lievi sintomi solo ieri, potrebbe essere necessario prolungare il periodo di monitoraggio e controllo degli altri italiani rientrati da Wuahn. E’ bene ricordare che in Italia sono state prese misure molto stringenti, ma considerato l’andamento della malattia a livello internazionale mi aspetto comunque altri casi“. “E’ vero che si tratta di un paziente italiano, ma in realtà questo è un caso di importazione perché l’uomo è stato nella città che è nel cuore dell’epidemia in corso in Cina“.

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