L’ex ministro della salute Beatrice Lorenzin, deputata del PD, è intervenuta ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus, emittente dell’Università Niccolò Cusano.
In riferimento alle richieste dei governatori leghisti al governo, Lorenzin ha spiegato: “C’è una task force in cui partecipano tutte le istituzioni, non sono questi i momenti per fare polemica politica. Tra governatori e ministro non c’è una giacca politica, si alza il telefono e ci si parla. Soprattutto quando si parla di salute pubblica, io me la sarei risparmiata questa polemica”.
Riguardo le polemiche sui vaccini: “La questione del Coronavirus non è diversa per niente rispetto a quella dell’obbligo vaccinale. Nel caso dell’obbligo vaccinale il provvedimento è per prevenire l’epidemia di morbillo. Spero che questa emergenza faccia comprendere che con la salute non si scherza. Fra 7-8 mesi quando uscirà il vaccino contro il Coronavirus voglio vedere chi non se lo farà. Intanto però l’atteggiamento contro i vaccini porta molte persone a non vaccinarsi per l’influenza e abbiamo avuto molti decessi. Oggi abbiamo un’overdose mediatica, tutti sono diventati esperti di vaccinazioni e contagi, però poi è possibile che tra 6-7 mesi tutti se ne dimenticheranno e quindi le persone avranno meno attenzione. Questo ci fa comprendere come le strategie di prevenzione debbano durare per tempo e le autorità sanitarie devono assumersene la responsabilità”.
Sulle misure assunte dal governo e i rapporti con la Cina: “Grazie al cielo siamo ancora in un mondo interconnesso, ma libero quindi ogni singolo Stato prende le decisioni che ritiene più giuste per la tutela dei propri cittadini. L’Italia ha preso delle decisioni in merito a quello che ritiene giusto fare in questo contesto. Da noi prevale un principio di prevenzione. Ognuno agisce secondo la propria scienza e coscienza. Nei confronti della Cina è evidente che le decisioni prese dal governo italiano non siano legate a motivi politici. In base all’andamento epidemiologico le decisioni possono mutare di giorno in giorno. La Cina va rassicurata sui nostri ottimi rapporti commerciali e di amicizia. Giusto sostenere la Cina che sta vivendo un periodo di difficoltà”.