Il nuovo Coronavirus SarsCoV2 “è ora presente anche in Italia e la fase nuova è segnata dalla presenza di casi di trasmissione secondaria dell’infezione” come quelli rilevati in Lombardia, è quanto dichiarato da Walter Ricciardi, membro del Consiglio Esecutivo dell’Oms. Con la trasmissione secondaria si determina l’acquisizione della malattia in un soggetto non proveniente direttamente dalle aree a rischio, ovvero dalla provincia cinese di Hubei.
E dopo i casi in Lombardia, 6 di cui 5 sembrerebbero gravi, altre notizie di casi dubbi arrivano dalla Liguria. Il nucleo familiare coinvolto nelle procedure di approfondimento a Genova è composto da sei persone, rientrate lo scorso 15 febbraio da una zona a elevata circolazione del Coronavirus: si tratta di due adulti e quattro bambini. Lo fa sapere la Regione Liguria precisando che la settima persona che era stata inizialmente considerata, vive in Italia ma al di fuori del nucleo familiare: era stata considerata perché in un primo momento risultava residente con l’intera famiglia. Quattro di loro sono al Policlinico San Martino: il papà, asintomatico, e tre bambini con qualche sintomo termico e respiratorio. La mamma e l’altro bambino, al momento asintomatici, sono in isolamento presso la propria abitazione.
TOSCANA A RISCHIO, SERVONO MISURE DI SICUREZZA ECCEZIONALI
“Le notizie che si stanno diffondendo in queste ore, sull’allargamento dei casi da contagio del coronavirus e del numero dei decessi in aumento, destano profondo allarme. Siamo preoccupati per la situazione in Toscana, per la quale non è stata ancora predisposta la quarantena per i 2500 persone di ritorno dalla Cina dalle celebrazioni del Capodanno. L’immobilismo del presidente della regione Toscana, Enrico Rossi, è sconcertante. Continua a sottovalutare il problema, nonostante il presidente del Consiglio Conte oggi abbia parlato di quarantena obbligatoria per coloro che rientrano dalle zone a rischio, di fatto smentendo la risposta del governo alla nostra interrogazione e le decisioni del governatore Rossi. Il presidente Rossi lo sa che la città di Prato è la più interessata dai rientri da Zhejiang, dove i casi di contagio da Covid 19 registrano un’alta incidenza? Cosa aspetta ad agire? Qualcuno avvisi il compagno Rossi che è ora di smetterla di far prevalere l’ideologia sulla scienza“. Lo dichiarano, in una nota congiunta, Erica Mazzetti, deputata di FI e coordinatrice provinciale del partito a Prato e Stefano Mugnai, vice capogruppo e coordinatore regionale di FI in Toscana.
L’ALLARME NON E’ AL MASSIMO LIVELLO
“Al momento non c’è motivo di elevare il livello di allarme in Italia al massimo. Il massimo livello è se si contano molti casi autoctoni in varie parti d’Italia, cioè servono focolai plurimi che si accendono contemporaneamente“. Così il presidente della Società Malattie infettive e tropicali, Marcello Tavio, a ‘Coronavirus – Il punto’ dell’ANSA. “A quel punto non vale più il criterio epidemiologico di contatto con una persona che ha avuto o ha il virus o è stata in un paese ad alto rischio, perché chiunque potrebbe avere il virus, ma siamo ancora fuori da questo scenario“.