Coronavirus, Ippolito: ancora molto da scoprire, “a partire dai meccanismi di trasmissione”

Sul coronavirus sappiamo già molto ma c'è ancora tanto da scoprire, "a partire dai meccanismi di trasmissione"
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Sul coronavirus sappiamo già molto e molto scopriamo tutti i giorni, “grazie alla grande mobilitazione scientifica internazionale” ma molto c’e’ ancora da scoprire, “a partire dai meccanismi di trasmissione“: lo ha affermato Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dello Spallanzani, intervistato da La Stampa.
La biotech Moderna ha consegnato le prime fiale di un vaccino sperimentale al Niaid, la sezione che si occupa delle malattie infettive all’ interno del Nih, l’agenzia Usa che sovrintende alla ricerca in sanita’ – spiega l’esperto -. Ma siamo ancora all’ inizio di un percorso che non durera’ meno di un anno, un anno e mezzo“.
Allo Spallanzani per guarire i due pazienti cinesi sono stati utilizzati due farmaci: il lopinavir/ritonavir, un antivirale utilizzato per l’Hiv e che mostra attivita’ antivirale anche sui coronavirus; e il remdesivir, un antivirale gia’ usato per Ebola: “I nostri pazienti sono guariti dalla polmonite e si sono negativizzati rispetto al virus, ma occorreranno studi piu’ approfonditi per verificare se questo approccio terapeutico possa essere esteso“.

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