Il governo degli Stati Uniti sta sviluppando un razzo termico nucleare per gestire i satelliti nella vasta area tra la Terra e la Luna, in una nuova corsa allo spazio contro la Cina. Il razzo, sviluppato per il governo dalla Defense Advanced Research Projects Agency (DARPA), avra’ un motore di propulsione termica nucleare a base di uranio, e verra’ utilizzato per inviare e posizionare i satelliti nello spazio denominato “cislunare”, tra l’orbita bassa e la Luna. Secondo un rapporto del Daily Beast, l’obiettivo e’ quello di avere un’astronave operativa in questa area prima delle agenzie spaziali cinesi. Nel bilancio della DARPA per il 2020 figurano 10 milioni di dollari stanziati per uno studio iniziale, mentre per il 2021 sono previsti finanziamenti per 158 milioni di dollari finalizzati alla ricerca sulle tecnologie spaziali, 21 dei quali saranno destinati alla costruzione dei primi componenti del missile nucleare, noto come Demonstration Rocket for Agile Cislunar Operations (DRACO).
Il razzo non verra’ utilizzato per i lanci dalla superficie terrestre, che avverranno ancora grazie alle soluzioni chimiche convenzionali, ma consentira’ ai satelliti di spostarsi ulteriormente, piu’ velocemente e con meno carburante rispetto ai motori chimici attualmente utilizzati dai veicoli spaziali. “DRACO verra’ sviluppato e testato prima di essere consegnato all’Aeronautica Militare degli Stati Uniti”, dichiarano i portavoce della DARPA. Il progetto e’ molto simile al programma Copernico della NASA, volto pero’ a rendere piu’ economici e sostenibili i viaggi verso Marte. “Possiamo guardare al motore nucleare termico come una tecnologia chiave perche’ potrebbe consentire tempi di transito piu’ rapidi”, sostiene lo specialista dei motori a razzo Joe Cassidy in un’intervista alla BBC. “Se riuscissimo a ridurre la durata del transito di 30-60 giorni, l’esposizione alle radiazioni sara’ molto piu’ tollerabile per l’equipaggio. I razzi sviluppati da NASA e DARPA utilizzeranno un piccolo reattore nucleare per riscaldare l’idrogeno liquido, che si espande e spinge cosi’ il razzo nella direzione opposta”, spiega ancora Cassidy. “La sicurezza dei motori termici nucleari nello spazio non e’ stata ancora testata. Se si verificasse un guasto in atmosfera o in orbita, del materiale radioattivo potrebbe potenzialmente essere rilasciato sul nostro pianeta, anche se la contaminazione dipenderebbe dalle dimensioni del motore, nonche’ dalle condizioni meteorologiche e dall’orbita del veicolo spaziale”, prosegue l’esperto.
“Rispetto ai sistemi di propulsione chimica, i vantaggi prestazionali dell’NTP – propulsione termica nucleare – possono consentire tempi di missione totali piu’ brevi e una maggiore flessibilita’, che potrebbe rivelarsi fondamentale nei viaggi verso Marte”, sostiene Clare Skelly, portavoce della NASA. “Il motore a propulsione nucleare consentirebbe inoltre una maggiore manovrabilita’ dei satelliti spia e militari, il che permetterebbe di riposizionare gli oggetti senza consumare enormi quantita’ di carburante”, aggiunge l’esperto Dale Thomas.
La nuova corsa allo spazio ha per protagonisti Stati Uniti e Cina. Nel 2019 la Cina ha sbarcato la prima sonda sul lato piu’ remoto della Luna e progetta missioni per inviare astronauti sul satellite entro i prossimi anni. Tra i piani della NASA per tornare sulla Luna, c’è la missione Artemis, che dovrebbe portare la prima donna sul suolo lunare nel 2024. L’agenzia spaziale americana sta anche lavorando alla costruzione di una stazione spaziale da 30 miliardi di dollari, per cui si sta avvalendo della collaborazione dell’Agenzia spaziale europea.