Misterioso comportamento di Betelgeuse: il “faro nella notte” si sta spegnendo e sta cambiando forma [FOTO]

In futuro anche Betelgeuse dovrà affrontare un finale "estremo", ma gli esperti non ritengono che sia ciò che sta accadendo ora
  • Betelgeuse
    Credit: SO/M. Montargès et al.
  • Betelgeuse
    Credit: ESO/M. Montargès et al.
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    Credit: ESO/M. Montargès et al.
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    Credit: ESO/P. Kervella/M. Montargès et al., Acknowledgement: Eric Pantin
  • Betelgeuse
    Credit: ESO/L. Calçada
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MeteoWeb

Utilizzando il Very Large Telescope (VLT) dell’ESO, un gruppo di astronomi ha catturato un oscuramento di Betelgeuse, una supergigante rossa nella costellazione di Orione: le nuove immagini della superficie della stella mostrano non solo l’affievolimento, ma anche una variazione della sua forma apparente.

Betelgeuse è stata un “faro nella notte” finché, lo scorso hanno, ha iniziato ad affievolirsi: al momento è al 36% della sua normale luminosità, un cambiamento significativo persino ad occhio nudo.

Un team condotto da Miguel Montargès, astronomo del KU Leuven in Belgio, ha osservato la stella col VLT dell’ESO da dicembre, allo scopo di comprendere il calo di luminosità: dalle prime osservazioni frutto della campagna è stata ricavata una nuova immagine della superficie di Betelgeuse, catturata grazie allo strumento SPHERE.

Il gruppo è anche riuscito a osservare la stella nel gennaio 2019, prima che iniziasse ad affievolirsi, fornendoci la possibilità di un confronto prima/dopo.

Betelgeuse
Credit: ESO/M. Montargès et al.

Molti appassionati di astronomia si sono chiesti se l’abbassamento di luminosità sia il preludio di una possibile esplosione: come accade per tutte le supergiganti rosse, anche Betelgeuse dovrà affrontare un finale “estremo”, ma gli esperti non ritengono che sia ciò che sta accadendo ora. Gli astronomi hanno formulato infatti altre ipotesi per spiegare cosa stia causando esattamente la variazione della forma e della luminosità.
I due scenari su cui stiamo lavorando sono un raffreddamento della superficie causato da attività stellare eccezionale o emissione di polveri nella nostra direzione,” ha spiegato Montargès. “La nostra conoscenza delle supergiganti rosse è ancora incompleta, e questo è ancora un ‘work in progress’, quindi ci potrebbero essere sorprese.”

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