Previsioni Meteo – Nella prima parte della prossima settimana, l’alta pressione darebbe una ennesima prova di forza, tornando ad affermarsi con decisione sul Mediterraneo centrale e sull’Italia e sfoggiando parametri di tutto rispetto per il periodo: geo-potenziali in quota fino a 580 dam intorno ai 5000 m e una pressione al suolo sui 1028/1030 hpa tra il Centro Sud e le isole maggiori. Sembrerebbe, in base agli ultimissimi aggiornamenti, che le termiche alle quote medio basse possano mostrarsi lievemente meno calde rispetto a quanto proposto fino a qualche giorno fa, tuttavia pur sempre temperature decisamente sopra la norma, almeno di 6/7°C. Insomma, anticiclone pimpante il quale, però, nella foga di conquistare latitudini sempre più settentrionali, potrebbe andare a stuzzicare in più di qualche occasione i fronti più freddi subpolari, pronti a irrompere verso il Mediterraneo non appena l’anticiclone concederebbe un po’ di spazi.
La fase più propensa a possibili allentamenti di presa da parte dell’alta pressione e, di converso, più favorevole a tentativi dei fronti subpolari di raggiungere il Mediterraneo centrale, dovrebbe collocarsi nella seconda parte della prossima settimana e verso il weekend 22-23 febbraio. Ma la strenua difesa e la reattività della pimpante figura anticiclonica potrebbero essere ancora una volta risolutive. Anche i modelli matematici, in qualche modo spiazzati dalla ostinatezza e quasi indistruttibilità dell’anticiclone, fanno fatica a inquadrare di che sostanza potrebbe essere l’azione più fredda subpolare.
In qualche corsa, come quella di ieri, immagine 1 ENS GFS, la mostrano più tagliente è più efficace nell’azione, riuscendo a portare nuclidi di vorticità abbastanza significativi verso l’Italia, in grado di creare delle condizioni per 48/72 ore di stampo più invernale; in altre simulazioni, come quella odierna dello stesso modello GFS, immagine 2, ipotizzano un anticiclone ancora ben messo e con sua maggiore ostinatezza nel difendere il Mediterraneo centrale e l’Italia dai nuclei instabili subpolari, deviandoli in parte a Est o consentendo loro una meno incisiva e più fugace azione sul territorio italiano.
Con buona probabilità, dal 20 al 22 febbraio, l’alta pressione tornerebbe a perdere smalto, spostando il suo baricentro più verso l’Atlantico e esponendo l’Italia a flussi settentrionali. Allo stato attuale dei dati questi impulsi, essenzialmente due nella fase considerata, uno intorno al 20, sul tipo barico nella seconda immagine, e un secondo per il 22 febbraio, ultima immagine, dovrebbero riuscire a raggiungere l’Italia disseminando nubi, piogge e anche vento da Nord a Sud, magari con instabilità più efficace sulle regioni centro-meridionali, appenniniche e su quelle Alpine, specie versanti Nord.
Vi è ancora molta incertezza, però, sulla incisività di questi impulsi e soprattutto sull’alimentazione fredda che ne conseguirebbe. Se, infatti, l’alta pressione, pure in crisi e con baricentro più deviato a Ovest, non si spostasse di molto dal bacino centrale del Mediterraneo, il rischio che essa possa tornare a piegare lungo i paralleli e a tagliare l’alimentazione fredda ai nuclei subpolari, sarebbe piuttosto concreto. Di conseguenza, potrebbero perdere efficacia le offensive più spiccatamente invernali, quelle cioè che porterebbero irruzione di correnti fredde significative e occasioni per nevicate. Il dato a oggi, circa il potenziale di azione più fredda tra il 20 e il 22 febbraio, si fa meno certo, ma sussiste ancora essendo ampiamente computato nelle simulazioni. A noi non resta che valutare giorno per giorno lo stato di salute dell’alta pressione ed evidentemente anche la forza offensiva di fronte subpolare, al fine di considerare se nella seconda parte della prossima settimana si potrebbero avere condizioni più invernali e con rischio nevicate fino a quote medio-basse o collinari, oppure si tratterebbe solo di ennesimi nuclei che interesserebbero marginalmente l’Italia, magari con temporaneo calo termico e un po’ di fenomeni sparsi, ma senza grosse conseguenze in termini spiccatamente invernali.
La redazione di MeteoWeb seguirà costantemente questa evoluzione apportando quotidiani aggiornamenti.