Previsioni Meteo, la tendenza a lungo termine: dopo l’irruzione fredda torna l’Anticiclone, ma durerà poco. Gli ultimi aggiornamenti

Previsioni meteo febbraio: il flusso nordatlantico insidierà l'alta pressione. Verso la seconda decade potrebbero tornare le piogge e anche locali nevicate. Ecco la possibile evoluzione
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Va facendosi più vivace l’evoluzione sul medio-lungo periodo, secondo le ultime elaborazioni dei modelli matematici. Appare abbastanza assodata la ripresa dell’alta pressione dopo l’irruzione artica dei prossimi giorni. Dal 7/8 al 10 febbraio, le condizioni del tempo sul Mediterraneo centrale e sull’Italia sarebbero in prevalenza all’insegna della stabilità e di un’alta pressione crescente, la quale porterebbe anche ampio soleggiamento su gran parte delle nostre regioni. Va evidenziato, però, un quadro termico piuttosto freddo di notte e al mattino, nonostante le temperature in progressivo aumento, per via dell’irraggiamento notturno e anche per i bassi strati piuttosto raffreddati in seguito al passaggio del nucleo artico.

Una parziale novità, invece, rinveniamo dalle ultime emissioni modellistiche (diciamo parziale perché un certo movimento di deboli ondulazioni era già visto anche nei giorni passati) ed essa consiste in una palese, maggiore incisività del flusso atlantico verso il bacino centrale del Mediterraneo e verso l’Italia, a partire dalla seconda decade del mese. Nella sostanza, l’anticiclone, che terrebbe abbastanza bene fino al 10, verrebbe attaccata sempre con maggiore vigore da nuclei instabili che, in apprezzabile quantità, verrebbero sfornati dalla fucina depressionaria sul nord-atlantico, tra Terranova e l’Islanda.  L’insistenza di questi nuclei di vorticità in transito da Ovest verso Est, andrebbe a limare via via il bordo settentrionale dell’anticiclone, tant’è che verso metà della prossima settimana, potrebbe concretizzarsi un cavo d’onda un po’ più incisivo proprio verso il Mediterraneo centrale e l’Italia. 

La distanza temporale ancora ampia dalla possibile azione nordatlantica non consente, allo stato attuale, di valutare quanto essa effettivamente possa essere incisiva. Tuttavia, appaiono dalle simulazioni,  delle buone ondulazioni a iniziare dall’11/12 del mese, in seno alle quali potrebbero transitare impulsi instabili i quali attraverserebbero da Nord a Sud la nostra penisola disseminando nubi con piogge e rovesci sparsi.  Probabilmente più esposti a queste correnti nordoccidentali sarebbero i settori alpini, specie più settentrionali e versanti Est,  l’estremo Nordest, soprattutto il Friuli Venezia Giulia e il Nord Veneto, un po’ tutte le aree tirreniche, dalla Liguria di Levante, Toscana e giù fino alla Calabria, Centro Nord della Sicilia e naturalmente le aree appenniniche, specie versanti occidentali. Meno esposti gli altri settori. La linea media delle simulazioni, per il momento, non consente di ipotizzare eventuale associazione anche di aria fredda sub-polare ai fronti  in transito, perlomeno essa non appare particolarmente penetrante sul bacino centrale del Mediterraneo. Semmai correnti più fredde potrebbero interessare i settori Alpini e parte delle aree settentrionali con rischio di nevicate fino in collina su Alpi e Prealpi.

La redazione di MeteoWeb seguirà costantemente l’evoluzione nel medio-lungo periodo, aggiornando quotidianamente la tendenza sulla base di dati via via più freschi acquisiti.

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