Previsioni Meteo, massima Allerta per il 5 Febbraio: sbalzo termico record, con crollo di 20°C in poche ore

Previsioni Meteo: scontro tra "titani", alta subtropicale e fronte sub-polare, con sfoggio di connotati termici rilevanti, in repentina staffetta. Dalla primavera al crudo inverno. L’analisi
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Previsioni Meteo – Nel corso della prossima settimana, assisteremo in sede Mediterranea, a una sorta di  prova di forza da parte delle due figure bariche principali invernali e contendenti il nostro bacino. Da una parte avremo l’anticiclone subtropicale che, oramai, ha egemonizzato la prima parte dell’inverno, attribuendosi un vantaggio parziale in questa partita stagionale e, in affronto, il fronte subpolare che, evidentemente conscio di soccombere in questa stagione, tenterà un sussulto, quasi a voler dimostrare che c’è anche esso, con voglia di riscatto.

 A pagarne le spese, in questo sfoggio di forze, sarà l’Italia giusto in corrispondenza della quale, i due attori invernali decideranno l’affronto. In circa 48/60 ore si deciderà tutto, poiché l’alta subtropicale sembra avere un alleato,  ossia un poderoso flusso atlantico il quale costituirà senz’altro “l’asso nella manica” nella figura stabilizzante. Per quanto ben strutturata, l’irruzione subpolare è destinata a soccombere e anche in tempi mediamente brevi. Tuttavia, darà un assaggio di quanto potrà valere allorquando, e ciò prima o poi dovrà pur accadere, il connubio alta subtropicale-flusso zonale mollerà minimamente la presa. Scrivevamo, che a farne le spese sarà l’Italia, la quale vivrà sostanzialmente le esasperazioni di due stagioni, primavera e inverno, in poco più di 48 ore. Va vediamo l’evoluzione.

L’anticiclone subtropicale a cuore caldo, inizierebbe a prendere piede dalle prossime immediate ore e caratterizzerebbe il corso del weekend e l’inizio della settimana prossima. Per domenica 2 e soprattutto per lunedì 3 febbraio, sull’Italia arriverebbero isoterme, alla quota convenzionale di 1500 m, di tipo essenzialmente estivo: valori tra + 12 + 14 e fino a + 16°C; geo-potenziali alle quote medio-alte atmosferiche fino a 585 dam verso la Sardegna; temperature al suolo che su molte aree si attesterebbero intorno ai +18/+20°C, ma su alcune pianure, soprattutto delle isole maggiori, localmente tirreniche e del Sud peninsulare, punte fino a +22/+23°C.

Con buona probabilità, non ci sarebbero picchi ulteriori per via ancora di nubi basse diffuse che riguarderebbero gran parte delle aree tirreniche. Per quando condizioni di alta pressione, infatti, anche le correnti orarie anticicloniche creerebbero un movimento di aria sui nostri bacini, specie tirrenici, e la forte umidità nei bassi strati connessa al tipo di circolazione, darebbe vita a nubi basse diffuse sul Centro Nord Appennino, sulle pianure del Nord e sulle coste tirreniche. Tuttavia, sulla Sardegna, sulla Sicilia, su alcune aree Ioniche e del Medio Adriatico, dove i cieli sarebbero più aperti, le alte temperature avrebbero modo di esprimersi in misura maggiore ponendosi, appunto, fin sui +22/+23°C in pianura. Ciò, essenzialmente nella giornata di lunedì 3 febbraio. L’alta pressione, però, nella sua foga di affermazione,  oserebbe troppo verso le latitudini settentrionali, al punto da andare ad incidere verso il Circolo Polare Artico. 

A quel punto, subito a seguire, già da martedì 4, l’anticiclone sarebbe costretto a una repentina, seppure temporanea, ritirata per la veemente reazione del fronte subpolare lungo il fianco orientale anticiclonico e con cavo tagliente fino al cuore del Mediterraneo. Esso si presenterebbe ugualmente con connotati di tutto rispetto: alla quota convenzionale di 5000 m la struttura depressionaria fredda annessa al cavo d’onda, sarebbe caratterizzata da isoterme fino a -34/-35°C;  i geo-potenziali alla medesima quota scenderebbero fino a 538 dam, mentre le isoterme alla quota di 1500 m, arriverebbero fino a -6°C, entro la tarda sera di mercoledì, sul Centro Appennino e medio Adriatico, ma anche fino a -8°C nella notte successiva e verso il mattino di giovedì. Questi dati al suolo si tradurrebbero con 0  o -1°C intorno ai 600 metri, fino a +2/+4°C gradi in prossimità delle pianure.  Lo sbalzo termico che ne deriverebbe, sarebbe approssimativamente intorno ai 20°C, tra lunedì e mercoledì, con passaggio da condizioni spiccatamente primaverili, fino a 22/23°C in pianura, a altre spiccatamente invernali, con soli 2°/4°C positivi su molte aree.

Questo sbalzo termico così esasperato, con crollo di 20° circa, potrebbe esprimersi in maniera maggiore sulle aree comprese tra Abruzzo, Molise, Nord Puglia, Est Campania e Nord Lucania. Questi settori, infatti, potrebbero essere quelli bene esposti dapprima a un significativo aumento termico nel corso di lunedì e, a seguire, a una significativa penetrazione delle isoterme più fredde legate al nucleo artico, nel corso di mercoledì.

Si è già scritto che lo scontro tra “titani” verrebbe vinto dall’alta pressione con alleato il flusso atlantico, perlomeno in termini di affermazione successiva alla colata artica. Ma il fronte subpolare darebbe un primo sussulto a indicare che c’è. Tempi magari più dilazionati per la sua azione, per via anche di predisposizioni stratosferiche non ancora favorevoli, come già accennato in precedenti editoriali, ma riteniamo che ci siano tutti i presupposti affinché il prosieguo di stagione, soprattutto nella sua parte finale, tra fine febbraio e marzo, possa essere all’insegna di un sostanzioso riscatto delle azioni fredde, anche verso l’Italia. 

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