Previsioni Meteo – L’elemento di spicco per tutto il resto di febbraio, quindi per i prossimi 15 giorni circa, sarebbe ancora una volta il dominio dell’alta pressione sul Mediterraneo centrale e sull’Italia. Per dominio, naturalmente, intendiamo una prevalenza della figura stabilizzante che, tuttavia, non sarebbe assoluta. Su 15 giorni circa, a iniziare da oggi e per quelli rimanenti nel mese di febbraio, essa prevarrebbe probabilmente per 10-11 giorni. Ci sarebbe una sola fase in cui l’alta pressione mollerebbe un po’ la presa e ne approfitterebbero correnti un po’ più instabili e relativamente fredde subpolari nel cercare di piazzare anche una loro “presenza”, decisamente deficitaria in questo inverno, sul nostro bacino: questa fase dovrebbe correre da metà e verso il fine settimana prossimo, ossia dal 19/20 fino al 22 febbraio. Ma non si ravvisa una univocità di vedute da parte di tutti i centri di calcolo, soprattutto in riferimento alla sua consistenza.
Per ora di abbastanza probabile ci sarebbe, nelle simulazioni modellistiche, un allentamento della pressione anticiclonica, quindi soprattutto un calo dei geo-potenziali alle quote medie atmosferiche e, di conseguenza, l’entrata di correnti un po’ più instabili e relativamente fredde settentrionali in grado di produrre una certa instabilità. Premettiamo che è ancora al vaglio dei modelli l’entità di questa instabilità e quindi i modelli devono ancora inquadrare meglio che tipo di taglio subpolare potrebbe realizzarsi sul settori centrali del nostro bacino. C’è qualche ipotesi che vorrebbe, sì, un calo di pressione con l’arrivo di correnti nordoccidentali, tuttavia non particolarmente incisivo e magari solo in grado di arrecare più nubi, piogge sparse e un certo calo delle temperature, ma non importante, proponendosi l’azione molto più orientale, come prospettato dal modello americano GFS, prima immagine.
Ci sono, invece altre ipotesi, che vedrebbero un taglio di un cavo subpolare più determinato, con ingresso di un nucleo di vorticità positiva in grado di attivare una circolazione depressionaria al suolo più significativa e, di conseguenza, di attivare anche condizioni di tempo più diffusamente instabile, almeno su 3/4 di territorio. Questa seconda ipotesi, in particolare, è sposata dal modello europeo ECMWF, seconda immagine, che, seppure in maniera un po’ più attenuata rispetto ai giorni scorsi, continua a mostrare l’ingresso di un vortice instabile proprio sull’Italia e un peggioramento del tempo che andrebbe concretizzandosi soprattutto dalla sera di mercoledì 19 febbraio e poi in modo particolare nel corso di giovedì 20 febbraio.
Le simulazioni del modello europeo, che riteniamo leggermente più performante, mostrano, come visibile nella seconda immagine, un discreto cavo d’onda con taglio meridiano, ingresso di nucleo di vorticità in quota e circolazione depressionaria in attivazione al suolo, mediamente presente sui settori meridionali italiani.
Ne conseguirebbe, in particolare sul Centro Sud Italia, un tempo diffusamente instabile o a tratti anche perturbato per diverse regioni italiane, di più, secondo questi schemi, sulle aree adriatiche, relative appenniniche e sul basso Tirreno, come mostra la terza cartina ipotesi piogge. Il contesto termico legato a questo tipo di peggioramento, vedrebbe certamente una diminuzione delle temperature rispetto alla fase precedente, diminuzione che potrebbe essere anche consistente, specie se si considera che appena nei giorni precedenti potrebbero registrarsi anomalie positive piuttosto significative. In linea di massima, se lo schema rappresentato dal modello europeo venisse rispettato, si potrebbe concretizzare un calo termico soprattutto per giovedì 20 di circa 10°C, rispetto a inizio settimana. Per quanto calo piuttosto deciso (ma più perchè sarebbero le temperature preesistenti oltremodo calde) le termiche annesse al sistema non sembrerebbero particolarmente fredde al punto da comportare nevicate a quote basse. Piuttosto ci sarebbero le condizioni per neve in alta collina sull’Appennino centrale, ossia intorno ai 1000 m mediamente o occasionalmente un po’ più in basso.
Ribadiamo che lo schema sopra esaminato è visto solo dal modello europeo, non da altri modelli i quali, invece, danno una azione instabile più orientale e marginale per l’Italia. Maggiori incertezze, quindi, oggi, sul possibile attacco all’alta pressione, poiché il flusso zonale a componente anticiclonica sul Centro Ovest Europa, risulterebbe sempre piuttosto attivo e, pertanto, con un nulla esso potrebbe mostrarsi più dirompente e cancellare o sminuire significativamente l’affondo.
La redazione di MeteoWeb seguirà costantemente l’evoluzione del tempo per il corso della prossima settimana e in particolare in riferimento al possibile affondo subpolare, apportando tutte le novità in appositi e quotidiani editoriali.