Di crisi sismica avevamo parlato meno di due settimane fa con il geologo Antonio Moretti e speravamo che le considerazioni fatte dall’esperto si rivelassero solo ipotesi. Invece le continue scosse di terremoto che stanno interessando la Calabria, e in particolare il catanzarese, iniziano a preoccupare. Sono numerose quelle registrate solo nella giornata di oggi. Poco fa sulla costa catanzarese si è verificata la più forte della giornata: il sisma è stato registrato alle 23.01 e ha avuto magnitudo 3.5, con epicentro localizzato in mare, sulla costa a ridosso di Sellia Marina, in provincia di Catanzaro.
Come aveva spiegato ai microfoni di MeteoWeb il geologo, “le strutture maggiori della Calabria centro-meridionale, come si sa, sono state responsabili di grandi terremoti in passato. La Calabria è sempre pericolosa ed a forza di scricchiolare prima o poi si spezza. Mi dispiace molto per i miei amici calabresi, ma devono essere sempre preparati ad una grossa crisi sismica”. Gli esperti, da più parti, stanno lanciando allarmi in tal senso: i terremoti non si possono prevedere, ma sono molti i segni precursori che dovrebbero far alzare la soglia di attenzione. Segni che poi magari si rilevano semplici episodi isolati, ma lo sciame sismico in atto in Calabria non deve essere sottovalutato.
D’altronde la storicità sismica di un dato territorio è il primo elemento a cui guardare se si vuole conoscere il rischio. E la Calabria, da questo punto di vista, non promette nulla di buono. Solo pochi giorni fa Stefano Tinti, ordinario di geofisica al Dipartimento di fisica dell’Università di Bologna, in un’interessante intervista (Terremoto e maremoto, l’esperto: “Nell’Adriatico potrebbe arrivare uno tsunami anche con scosse di bassa magnitudo”) ha parlato della cosiddetta Crisi Sismica, avvenuta in Calabria tra il 1783 ed il 1785, quando la parte meridionale della regione venne interessata da una terribile serie di terremoti, ravvicinati nel tempo e spesso disastrosi al punto da cambiare radicalmente la morfologia del territorio. Tinti, in particolare, ha affrontato il problema maremoto, o tsunami, che in queste occasioni è sempre un pericolo da tenere in considerazione, spiegando come in questi casi i luoghi più pericolosi siano le spiagge. “Il maremoto può capitare anche con molta gente in spiaggia, in qualsiasi momento, dato che spesso è causato da un terremoto o da una frana – spiega Tinti -. Se un terremoto non viene avvertito e causa uno tsunami, anche con onde non spaventose, può fare vittime visto che si genera praticamente nello stesso istante del sisma. Il sistema di allarme attualmente attivo si basa sui dati dell’INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia), installato in Italia in coordinamento con altre regioni europee e gestito dalla Protezione Civile, ma potrebbe non essere sufficiente”.
Mentre scriviamo un’altra scossa, l’ennesima e forse ultima della giornata data l’ora, è stata registrata di sismografi dell’INGV. Ecco i dati:
Un terremoto di magnitudo ML 2.0 è avvenuto nella zona: Costa Ionica Catanzarese (Catanzaro), il
- 11-02-2020 22:34:08 (UTC) 23 minuti, 29 secondi fa
- 11-02-2020 23:34:08 (UTC +01:00) ora italiana
con coordinate geografiche (lat, lon) 38.88, 16.82 ad una profondità di 30 km.
Il terremoto è stato localizzato da: Sala Sismica INGV-Roma.