Un tweet dei vigili del fuoco del Nuovo Galles del Sud (Australia) con la fotografia di alberi carbonizzati ha annunciato la fine di tutti gli incendi rimasti accesi durante gli ultimi 8 mesi. Per la prima volta in 240 giorni non c’e’ piu’ alcun focolaio acceso nelle foreste e nelle praterie dello Stato australiano maggiormente flagellato dai fuochi, a partire da luglio 2019. Ora è il momento della conta dei danni in una vasta area del sud-est dell’Australia: 33 morti, 12,6 milioni di ettari andati in fumo, milioni di specie animali scomparsi e almeno 3.000 abitazioni distrutte. Il governo ha costituito un fondo speciale di 2 miliardi di dollari destinato alla ricostruzione di case e attivita’ commerciali, mentre le compagnie di assicurazione dovrebbero versare 1,3 miliardi di dollari australiani di risarcimento ai propri clienti.
Ma ora incombono nuove minacce. Uno studio del consorzio World Weather Attribution avverte che il riscaldamento globale, che si manifesta con temperature piu’ alte e maggiore siccita’, aumenta almeno del 30% il rischio di incendi in Australia. Se le temperature globali continueranno ad aumentare al ritmo di 2 gradi celsius, tali condizioni meteo si verificheranno almeno 4 volte piu’ frequentemente. Oltre ai cambiamenti climatici, a complicare il quadro sono le emissioni di carbonio record dell’Australia.