Coronavirus e antipertensione: rischio complicazioni dai farmaci usati da chi soffre di pressione alta

Una ricerca punta il dito sui farmaci usati da chi soffre di ipertensione e problemi cardiovascolari: potrebbero peggiorare l'andamento del Coronavirus
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Una ricerca della New Orleans School of Public Health, pubblicata sul Journal of Travel Medicine, punta il dito sui farmaci ace-inibitori e i sartani, usati da chi soffre di ipertensione e problemi cardiovascolari, che potrebbero peggiorare l’andamento del Coronavirus: potrebbero essere una spiegazione per le gravi complicazioni polmonari osservate in alcuni dei malati.
I Coronavirus della Sars e Covid-19 si legano ai recettori Ace, che si trovano nelle basse vie respiratorie dei pazienti infettati, per farsi strada verso i polmoni: “I farmaci Ace-inibitori e i sartani sono indicati per i pazienti con malattie cardiovascolari, quali infarti, ipertensione, diabete e insufficienza renale cronica“, ha affermato James Diaz, coordinatore dello studio. “Molti di quelli che sviluppano il Covid-19 sono anziani, che spesso prendono questi farmaci ogni giorno“.

I ricercatori hanno mostrato un aumento del numero di recettori Ace2 nella circolazione cardiopolmonare dopo iniezioni per endovena di farmaci Ace-ibitori. “Poiché’ i pazienti trattati con questi farmaci hanno un aumento nei polmoni del numero di recettori Ace, a cui si lega la proteina S del Coronavirus, potrebbero questa la causa del maggior rischio di complicazioni nei malati“, precisa Diaz.
L’ipotesi sarebbe supportata – rileva Diaz – da uno studio cinese condotto su 1099 pazienti con Covid-19 tra l’11 dicembre 2019 e il 29 gennaio 2020, da cui sono emersi piu’ casi gravi della malattia nei pazienti ipertesi, con malattie coronariche, renali e diabete, a cui erano raccomandati questi farmaci.

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