Quella che si apre domani sarà una settimana cruciale, ma c’è ancora molta cautela da parte degli esperti nel leggere i segnali di calo di questa domenica che potrebbe far sperare in una luce in fondo al tunnel. Si spera ancora in un’inversione di tendenza, perché gli effetti delle misure scattate l’11 marzo inizieranno a dare frutti dopo circa tre settimane dal loro inizio. “Il numero di contagi giornalieri non aumenta e questo è confortante, ma bisogna essere cauti perché i numeri restano alti e il trend va visto in un periodo di medio termine. Probabilmente in Lombardia qualche effetto le misure di distanziamento iniziano a darlo, come abbiamo visto a Codogno, ma é presto per dirlo. L’impatto delle misure lo potremo valutare a fine mese, non da un giorno all’altro“, ha detto Gianni Rezza, dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss). E’ necessario non farsi prendere da facili entusiasmi, ha dichiarato il presidente del Consiglio superiore di sanità, Franco Locatelli, durante la conferenza stampa della Protezione civile.
C’è “moderata soddisfazione per il rallentamento della corsa, ma non si può cantare vittoria perché la battaglia sarà lunga” secondo Pier Luigi Lopalco, Responsabile del Coordinamento Regione Puglia per le emergenze epidemiologiche. “Dipende tutto dal lavoro che si fa a livello locale per tenere sotto controllo la situazione. Questa epidemia è la somma di 100 epidemie locali, 100 incendi. Dobbiamo impedire che se ne accendano altri”, ha concluso Lopalco. La ‘vera’ normalità, però, secondo Ricciardi, si avrà “solo dopo che avremo trovato vaccino e terapia“. Vivere una ‘nuova a-normalità’, quando le cose inizieranno ad andare un po’ meglio, significa “spostamenti limitati, anche se non un blocco totale. Sarà una limitazione mirata della mobilità, che non riguardi tutto il Paese ma solo le persone che hanno avuto contatti con i contagiati, ma in cui dovremo ancora stare attenti a comportamenti e all’igiene, perché come abbiamo visto è un virus molto contagioso e bastano pochi casi per tornare a una crescita esponenziale“. L’attenzione degli esperti infine si sposta ora in famiglia. I contagi interfamiliari diventano sorvegliati speciali. Anche in famiglia è necessario mantenere misure stringenti di contenimento dei soggetti risultati positivi al coronavirus.
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«I numeri di oggi sono minori rispetto a quelli di ieri, mi auguro che questi numeri possano essere confermati. Non bisogna abbassare la guardia, tenere le misure adottate e rispettare le indicazioni anche del provvedimento del governo», ha detto il commissario per l’emergenza Angelo Borrelli.