“Sono preoccupato, come tutti gli italiani. Ma la responsabilità che avverto sulle spalle mi moltiplica il coraggio e le energie. Come ‘l’Italia dei balconi’, vivo con orgoglio questo momento e coltivo una grande voglia di riscatto“: lo ha dichiarato il premier Giuseppe Conte in una intervista a La Stampa. “Saranno mesi duri per tutti. Ma gli italiani sono un popolo resiliente, che ha nel proprio dna il coraggio, l’orgoglio e la forza per rialzarsi. Lavoriamo per dare ristoro al sistema Italia anche con il sostegno dell’Europa. Nella nostra storia abbiamo già affrontato tante difficoltà: ristrettezze, derive autoritarie, calamità naturali. Non faremo eccezione questa volta: l’Italia, con l’aiuto di tutti, riprenderà la sua corsa e si ritroverà più forte e unita“.
Questi “saranno i giorni più difficili perché non abbiamo raggiunto la fase più acuta del contagio e i numeri cresceranno ancora. Siamo in attesa, nei prossimi giorni, degli effetti delle misure adottate. Lo avevo detto da subito che non si sarebbero visti nell’immediato. Le restrizioni sono quelle indicate anche dal Comitato tecnico-scientifico. Adesso abbiamo compiuto un nuovo passo in avanti, chiudendo tutte le attività produttive che non sono strettamente necessarie né indispensabili a garantirci i beni e i servizi essenziali. Ma molto dipende dal comportamento responsabile di ciascuno di noi: se tutti, e ribadisco tutti, rispettiamo i divieti, se ognuno fa la propria parte, usciremo prima da questa prova difficilissima“.
“Stiamo adottando tutte le misure ritenute necessarie per contenere l’epidemia al Centro ed evitare che esploda al Sud. Con tutta la squadra di Governo, in collaborazione con le autonomie territoriali lavoriamo anche di notte per scongiurare questo scenario. Gli italiani rimangano a casa, tanto al Nord quanto al Sud. Non ci sono alternative“, afferma il premier.
“Con il ministro Speranza non abbiamo mai sottovalutato questa emergenza epidemiologica, tant’è che abbiamo adottato da subito misure rigorose, disponendo una cintura sanitaria per quei comuni in cui abbiamo individuato i focolai iniziali. È anche per questa ragione che il nostro modello viene oggi replicato in molti altri Paesi“, afferma il premier nell’intervista a La Stampa. “Abbiamo sempre agito e adottato provvedimenti confrontandoci con scienziati ed esperti, seguendo il principio della trasparenza, del massimo rigore, della proporzionalità e dell’adeguatezza. E anche la massima autorità mondiale in questo campo, l’OMS, ha più volte riconosciuto che abbiamo operato nel modo giusto e ci addita come modello da seguire. Adesso dobbiamo dare alle misure restrittive il tempo di dispiegare tutti i loro effetti” e per il vaccino “tutto il mondo della ricerca è al lavoro. Anche l’Italia è in prima fila con i suoi ospedali e istituti di ricerca. Sono in fase di sperimentazione e di applicazione vari farmaci che sembrano rivelarsi particolarmente utili a combattere o a rallentare l’azione letale di questo virus. I tempi di un vaccino non sembrano brevissimi“.