Fare previsioni sui prossimi sviluppi dell’epidemia di Coronavirus in Italia “sarebbe azzardato. Molto probabilmente, però, la crisi non è destinata a esaurirsi in tempi brevi. La nostra speranza è che di questo virus ci si possa liberare in non più di 3 mesi dal momento dell’applicazione di determinate regole“: lo spiegano in una nota gli specialisti della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit), secondo cui “non abbiamo raggiunto il picco; anche quando ci sarà questo primo punto di svolta, la situazione critica non sarà terminata“. “Non sarà una cosa breve, ma crediamo sia giusto dire agli italiani che ne verremo fuori, allo stesso tempo non illudiamoci, perché non sappiamo dare ora una data“.
LA NECESSITA’ DI COOPERARE PER SUPPORTARE GLI SFORZI – In questa guerra contro il virus “serve il supporto di tutta la società civile. Anzitutto, ciascuno deve dare il suo contributo seguendo le disposizioni varate dal Governo, limitando dunque al massimo gli spostamenti e rimanendo, nei limiti del possibile, nella propria casa.”
L’IMPEGNO DI SIMIT TRA CLINICA, COMUNICAZIONE, RICERCA – L’emergenza da COVID-19 ha stravolto la vita di tutto il Paese e ha portato medici e infermieri, oltre ad altre categorie, in prima linea nel combattere il virus. Tra gli operatori sanitari, gli infettivologi sono stati tra i primi a ritrovarsi impegnati in questa difficile lotta. La SIMIT ha affrontato la situazione sin dal primo momento e in queste settimane ha intrapreso molteplici iniziative per supportare la popolazione, anche oltre alla spontanea attività clinica. La comunicazione ai cittadini si è fatta ancora più capillare, con tutti i componenti della Società che hanno risposto alle domande dei media, a partire dal Presidente Marcello Tavio, dal Past President Massimo Galli, dal Direttore Scientifico Massimo Andreoni e dal Vicepresidente Claudio Mastroianni, affiancati da tutti le decine di specialisti presenti sul territorio che hanno fatto arrivare la propria voce alle testate locali e nazionali.