In Gran Bretagna l’emergenza coronavirus continua a essere affrontata con un approccio di gradualita’ e limitando al minimo restrizioni e controlli. “I politici e i governi nel mondo sono molto sotto pressione perchè si chiede loro di agire, così a volte fanno cose che non sono necessariamente dettate dalla scienza“, ha spiegato il premier britannico, Boris Johnson, ha risposto a chi gli chiedeva se non fosse il caso di adottare la linea scelta dal governo Conte, di ‘chiudere’ l’intera Italia durante un incontro a Downing Street con Jenny Harries, numero due della Sanità del Regno Unito. La Harries, da parte sua, ha sottolineato come la ricerca scientifica non abbia dimostrato la necessita’ di proibire gli eventi pubblici: “In generale, questo tipo di eventi e grandi raduni non sono un qualcosa che avra’ grandi effetti, per cui non vogliamo mettere a soqquadro la vita delle persone“”. E cosi’ in Inghilterra ieri sera si è potuta giocare a porte aperte Liverpool-Atletico Madrid di Champions League con 52mila spettatori.
Il governo di Bojo punta quindi a una linea piu’ morbida per rallentare la diffusione del virus, piuttosto che contenerla. Al momento ci sono appena 8 morti su 460 casi confermati nel Regno Unito (387 in Inghilterra, 36 in Scozia, 18 in Irlanda del Nord e 19 in Galles). Sono state testate in tutto 27.476 persone con lo specifico tampone, in proporzione alla diffusione dell’epidemia, ci sono quindi molti più controlli rispetto all’Italia dove abbiamo fatto 60 mila tamponi a fronte di oltre 12 mila contagiati!. Tra l’altro c’e’ un altro ministro del governo Bojo in autoisolamento (non e’ stato reso noto il nome in attesa risultato test) perche’ e’ stato in contatto con la collega Nadine Dorries, risultata positiva al coronavirus.
Oggi si riunisce il gabinetto d’emergenza del governo, il Cobra: ‘ritardo’ significa misure di ‘distanziamento sociale’, per esempio restrizioni ai raduni pubblici ma sembra imprbabile venga presa questa decisione in questa fase. Il passo potrebbe anche significare che le persone che hanno anche in minimo o di infezione respiratoria -per esempio la tosse- op la febbre si mettono in autoisolamento. L’autoisolamento e’ il consiglio dato al momento alle persone, italiane comprese, che sono da poco tornati da Paese pesantemente coinvolti o sono stati a stretto contatto con persone positive. Il cancelliere dello scacchiere, Rishi Sunak, che il governo cerca “interventi che forniscano un forte beneficio clinico e minimizza l’impatto sociale”. Il ritardo punta a ritardare l’impatto del picco del contagio e ‘spingerlo’ oltre la stagione invernale, quando la pressione sul sistema sanitario nazionale sara’ meno acuto considerando che viene meno l’impatto del’influenza stagionale. Ritardare l’impatto dell’epidemia significa anche avere piu’ tempo per testare farmaci e sviluppare vaccini o terapie nuove.