Milano sembra una città fantasma: la stazione è deserta dopo la folle fuga della notte, e la città sembra blindata. Milano vive una Festa della Donna anomala e senza precedenti nella storia, con il primo giorno del periodo di quarantena deciso dal governo. Una parte dei locali del centro sono chiusi e alcuni hanno esposto un cartello in cui si chiarisce che è una chiusura temporanea. Altri, invece, hanno preferito restare aperti a pranzo ma fanno i conti con una bassissima affluenza ai tavoli. Anche lungo corso Garibaldi, una delle arterie della movida milanese, la maggior parte dei ristoranti ha pochissimi clienti. Alcuni commercianti hanno riferito di essere preoccupati per le disposizioni e per il clima di paura generale, e stanno valutando se aprire nei prossimi giorni.
Tra le scene mai viste prima, conseguenza del coronavirus, ci sono i clienti di bar e altri locali, come pizzerie da asporto, che entrano uno alla volta nell’esercizio. Il provvedimento emanato ieri dal governo prevede che “e’ a carico del gestore far rispettare la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro, con sanzione della sospensione dell’attivita’ in caso di violazione”. Nei locali di dimensioni piu’ ridotte, inevitabile per i titolari chiedere agli avventori di entrare uno per ciascuno.
“E’ piu’ che ovvio che siamo in emergenza sanitaria, ma il blocco di un quarto del Paese, che pero’ in termini economici vale tre quarti, produrra’ danni incalcolabili alle famiglie italiane. Mi aspetto dal Governo una risposta rapida e decisa su questo fronte“. E’ la richiesta del sindaco di Milano, Giuseppe Sala sulla sua pagina Facebook. Una risposta “che non si risolva in misure fiscali ma che preveda forti iniezioni di liquidita’. Sono gia’ pronto per lavorarci con tutte le Istituzioni“, ha aggiunto. I danni economici dovuti all’emergenza sanitaria secondo Sala si faranno sentire “non per qualche settimana, ma per un lungo periodo. Non e’ una questione di PIL, ma di reddito familiare. Di chi perdera’ il lavoro, di chi e’ gia’ in difficolta’ e vedra’ peggiorare la sua situazione. Si vive sempre giorno per giorno, ma una comunita’ che non riesce a guardare avanti e’ persa. – ha concluso -. Serve un grande investimento finanziario per supportare un territorio che traina l’Italia da decine di anni“.
Al momento, in attesa di direttive precise, a Milano non saranno organizzate cinturazioni o posti di blocco per controllare chi entra ed esce dalla citta’. Nella seduta del comitato per l’ordine e la sicurezza, presieduto dal prefetto Renato Saccone, a quanto apprende l’ANSA, si e’ invece deciso di stabilire controlli a tappeto per assicurarsi che negozi e locali rispettino le norme sull’assembramento e sugli orari, dunque facendo in modo che i clienti rispettino la distanza di almeno un metro.
Intanto “a seguito del nuovo Decreto della Presidenza del Consiglio dei ministri datato 8 marzo 2020 vengono riportate le norme in vigore da oggi fino a nuovo provvedimento. In particolare si sottolinea la sospensione delle celebrazioni esequiali (funerali), con l’invito a compiere la benedizione del sepolcro e i riti di sepoltura rispettando le distanze di sicurezza, la S. Messa esequiale potra’ essere celebrata al termine dell’emergenza“. Lo si legge in una nota del vicario generale dell’Arcidiocesi di Milano.