Coronavirus, Ricciardi: “a Maggio vedremo la luce, torneremo alla normalità con il tracciamento ipertecnologico e per il Sud siamo molto fiduciosi”

Coronavirus, l'esperto del Governo a Porta a Porta fa il punto della situazione sull'emergenza in corso
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Walter Ricciardi, consigliere del ministro della Salute e membro del consiglio esecutivo dell’Oms, nella puntata della notte di “Porta a Porta” su Rai 1 ha fatto il punto della situazione sull’emergenza e si è detto “molto fiducioso” sul fatto che l’epidemia di Coronavirus non arrivi anche al Sud. “Il Sud – ha detto Ricciardista pagando quel movimento di migliaia di persone che dal Nord si sono trasferite freneticamente, e i comportamenti del fine settimana precedente alla chiusura. Ma tutto questo è stato seguito dalla chiusura, dal restringimento delle libertà di circolazione, per cui siamo fiduciosi che queste misure abbinate insieme ad un’attiva strategia di isolamento, nel senso che nel momento in cui – come sta succedendo – vengono identificati dei focolai epidemici, questo isolamento eviterà di arrivare a situazioni drammatiche. Su questo siamo estremamente fiduciosi che non si arriverà al Sud ad una situazione analoga a quella della Lombardia“. Effettivamente in tutte le Regioni del Sud, i governatori stanno immediatamente dichiarando le zone rosse per ogni paese in cui si verificano pochi casi, spegnendo così ogni focolaio sul nascere, e la situazione al momento è sotto controllo in tutte le Regioni, senza alcuna criticità ospedaliera. Abbiamo già raccontato nei giorni scorsi i miracoli fatti dalle Regioni del Sud che hanno rapidamente aumentato i posti letto negli Ospedali, mentre la popolazione sta rispettando le direttive di distanziamento sociale con enorme senso di responsabilità. Tutti i casi, ancora pochi, certificati al Sud, sono legati a persone provenienti dalle Regioni del Nord, e la situazione rimane sotto controllo.

Ricciardi, rispondendo alle domande di Bruno Vespa, ha spiegato come l’aumento dei contagi giornalieri sta in realtà diminuendo, e ha illustrato come ad Aprile continueranno le misure di contenimento per sconfiggere l’epidemia per poi tornare alla normalità a Maggio. Un ritorno alla normalità che sarà graduale: “ci siamo già mossi da una settimana sulla geolocalizzazione, per sensibilizzare tutti i centri di ricerca e le imprese che ci hanno detto di avere gli strumenti adeguati per tracciare tecnologicamente nel rispetto della privacy, ma lo stesso garante della privacy ci ha incoraggiato. Domani (oggi, ndr) faremo un kick off con la Ministra Pisano e ci metteremo subito al lavoro per cercare di uscire dalla fase del contenimento generale e andare alla fase del testing a tutti coloro che sono sintomatici e del tracking, cioè del tracciamento ipertecnologico, in maniera tale che le persone che sono sane e non hanno problemi, potranno uscire e tornare a lavorare, mentre le persone che sono infettive e contagiose – ma soltanto quelle e i loro contatti – possano rimanere a casa. Mi hanno chiamato tedeschi e francesi con cui stiamo scambiando informazioni, e seguiranno la stessa strada”. 

Per quanto riguarda i farmaci sperimentali, Ricciardi ha chiarito che “noi consiglieri scientifici di tutti i governi principali del mondo ci sentiamo una volta la settimana e ci scambiamo tutte le informazioni, condividiamo tutte le esperienze fatte. Ogni Paese ha scelto strade diverse, ma questo è opportuno farlo perchè poi ci scambiamo le informazioni. In Francia è successo un po’ quello che è successo in Italia con quel farmaco giapponese, cioè che c’è stato un medico, particolarmente importante e formalmente attivo, che ha detto che aveva risolto tutti i problemi del mondo con la clorochina. Si erano formate file chilometriche fuori dall’ospedale di Marsiglia dove questo medico esercitava e allora il Governo francese ha preferito mettere quella sperimentazione, che stava diventando l’ennesima cura miracolistica, in un contesto riparato, cioè di sperimentazione. Effettivamente non tanto la clorochina, ma l’idrossiclorochina sembra funzionare, perchè la clorochina ha troppi effetti collaterali, per cui vale la pena provare. La cosa importante è che noi ci scambiamo le informazioni, e poi solo attraverso le istituzioni, diamo le informazioni vere cioè che quel farmaco è effettivamente utile, oppure come succede in molti casi ha fallito. Noi in Italia stiamo provando su altre cose, ad esempio abbiamo lanciato la sperimentazione sul Tocilizumab, che in Francia non stanno facendo. Il Tocilizumab è un farmaco sull’artrite reumatoide che non cura il virus, ma cura l’infiammazione scatenata dal virus e probabilmente ci accingiamo a fare la sperimentazione su un altro farmaco anti virale su cui la sperimentazione parte anche in america. E’ opportuno, l’importante è che tutto il mondo faccia delle sperimentazioni controllate. E’ chiaro che se poi i nostri risultati, come sembra, sono positivi, li trasmettiamo a tutto il mondo così come se i francesi o gli americani hanno i loro risultati. Sono in corso di sperimentazione circa 200 farmaci in tutto il mondo, si prova di tutto perchè la terapia specifica non c’è e sarebbe un bel colpo di fortuna. In passato sono stati utilizzati farmaci senza successo contro Hiv, Ebola, Zika, che sono dei virus quindi hanno come analogia il comportamento dei virus che cercano di impadronirsi delle cellule umane per riprodurre loro stessi e non le cellule umane. Quindi è possibile che anche uno dei meccanismi di quei virus, funzioni nel Coronavirus”.

Durante l’interessantissima puntata, l’esperto è intervenuto anche sul rapporto tra contagiati e morti dell’Italia, dove abbiamo al momento un tasso di mortalità del 10%, di gran lunga il più alto al mondo, mentre gli altri Paesi dagli Stati Uniti d’America alla Germania, dalla Svizzera alla Corea del Sud hanno una mortalità che si attesa sull’1%, Ricciardi ha ipotizzato che negli altri Paesi stiano facendo più tamponi dell’Italia, e che quindi questa differenza dipende dal fatto che in Italia abbiamo in realtà dieci volte tanti contagiati rispetto a quelli rilevati (anzichè 80 mila, 800 mila ndr). “Quello che la Germania ha fatto è di attivare un testing molto intensivo, e lo sta ulteriormente intensificando, sugli asintomatici. E in Germania non hanno fatto una chiusura ferrea come la nostra, ma quando all’inizio hanno detto ai tedeschi di rimanere a casa, i tedeschi sono rimasti a casa senza bisogno delle leggi“, ha detto Ricciardi.

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