Alcune precise norme igieniche sono utili a evitare la diffusione del Coronavirus, il cui contagio avviene attraverso il contatto stretto con un malato, in primo luogo tramite saliva, tosse e starnuti o attraverso le mani contaminate, con le quali poi si toccano bocca, naso o occhi. Le indicazioni sono state più volte diffuse anche dal Ministero della Salute: lavarsi spesso le mani, starnutire nel gomito, non baciarsi ma preferire altre forme di saluto.
Per ridurre il rischio di pandemie virali, come quella da Covid-19, conferma Roberto Volpe, medico ricercatore dell’Unità prevenzione e protezione del Cnr, “oltre ad adottare i comportamenti indicati dalle autorità governative in ambito lavorativo e sociale, è importante seguire semplici accorgimenti che dovrebbero far parte delle nostre abitudini quotidiane. Ne ricordo alcuni: lavare spesso le mani; a tavola le mani vanno lavate non soltanto prima della preparazione del cibo e prima di iniziare a mangiare, ma anche durante il pranzo, nel caso in cui tossiamo e ci copriamo la bocca o starnutiamo e usiamo un fazzoletto. A tal proposito, meglio un fazzoletto di carta che di stoffa, in quanto il primo può essere buttato subito dopo l’utilizzo; durante i pasti, poi, stiamo attenti a ‘marcare’ il nostro bicchiere, in modo da evitarne l’uso promiscuo. Passando ad altre attività, puliamo spesso la tastiera del nostro computer e, ancora di più, il nostro telefonino, che non è raro che venga passato ad altre persone per mostrare un messaggio, una foto, una notizia; per la possibile presenza di virus o batteri, è bene poi ‘staccarsi’ dal cellulare nel momento in cui si mangia. Se decidiamo di indossare una mascherina facciale che filtri le particelle, è importante sceglierne una che sia Ffp (Filtering Facepiece Particles) di categoria 3, l’unica in grado di proteggerci da virus e batteri; va indossata a mani pulite, deve coprire naso e bocca, va rimossa prendendola dagli elastici intorno alle orecchie e, essendo probabilmente contaminata, gettata, quindi, vanno lavate le mani”.
E’ importantissima l’igiene – spiega Rita Bugliosi sull’Almanacco della Scienza del CNR – ma fondamentale è anche lo stile di vita: “Se la polmonite è la più grave e, in alcuni casi, mortale complicanza del Coronavirus, è fisiopatologico che un fumatore parta svantaggiato. Allora perché non provare a smettere di fumare utilizzando questa epidemia come uno stimolo in più per fare il grande passo, vantaggiosissimo dal punto di vista salutare?”, prosegue Volpe.
“La pratica regolare dell’attività fisica è in grado di produrre molteplici effetti positivi sulla salute, sia a livello fisico sia psicologico”, rileva Volpe. “Se è ben noto il miglioramento su glicemia, assetto lipidico, pressione arteriosa, lo è meno quello su stress, immunità e infiammazione: l’attività fisica rafforza il sistema immunitario ed esplica un’azione antinfiammatoria mediante la produzione di citochine, molecole antinfiammatorie prodotte e rilasciate dai muscoli proprio durante la loro contrazione. Ed è importante anche l’attività fisica svolta con i movimenti quotidiani legati alle nostre occupazioni domestiche, lavorative, ricreative. Anche il telelavoro, a cui siamo invitati (o obbligati) in questi ultimi tempi, consente di risparmiare tempo negli spostamenti casa-lavoro, per cui ne abbiamo di più per fare camminate, esercizi a corpo libero, passeggiate in bicicletta all’aria aperta, meglio se nelle ore calde della giornata e con una sciarpa o un foulard che ci scaldi il collo e protegga le prime vie aeree”.
“Ancora una volta la nostra Dieta mediterranea si rivela una risorsa fondamentale, dal momento che diversi cibi da essa previsti sono ricchi di vitamine e polifenoli, sostanze le cui azioni antiossidante e di stimolo alla produzione delle cosiddette molecole di segnalazione redox, determinano un migliore funzionamento cellulare e un minor stato infiammatorio”, conclude il ricercatore. “All’interno della Dieta mediterranea anche una restrizione calorica effettuata per pochi giorni e ripetuta a cicli, la cosiddetta ‘Dieta mima digiuno’, ha dimostrato sia di ridurre le molecole pro-infiammatorie, come la proteina C-reattiva, sia di stimolare un processo di riprogrammazione e rigenerazione cellulare. Ne consegue un importante impatto positivo sull’efficienza del nostro organismo, concorrendo a rafforzare il nostro sistema immunitario e a fronteggiare meglio il virus”.