Amanti e relazioni clandestine al tempo del Coronavirus. L’amore platonico, al giorno d’oggi, è cosa rara. La lotta al Covid-19, però, costringe gli amanti a fare ricorso proprio a questo, ovvero alle passioni clandestine spostate su un piano più sentimentale. Come spiegano gli investigatori privati, se “la maggioranza degli intrallazzi sono temporaneamente sospesi“, c’è comunque chi non resiste al distacco fisico e “a suo rischio e pericolo sfida la sorte anche adesso in tempi di Coronavirus“. Sono “i recidivi nottetempo delle relazioni clandestine e gli addetti alla Sanità, eroi a piede libero” in tempi di Coronavirus. Lo rivela all’Adnkronos Luciano Tommaso Ponzi, presidente di Federpol, Federazione Italiana Istituti Privati per le Investigazioni, per le Informazioni e per la Sicurezza che anticipa: “a scoppiare post quarantena non saranno le coppie irregolari ma quelle legittime ed incrinate“. “E’ di pochi giorni fa l’episodio della ragazza ventinovenne che a Rimini si è inventata uno stupro di gruppo per nascondere e giustificare al marito una notte trascorsa fuori casa con l’amante pachistano – ricorda – Noi stessi, due sere fa con i localizzatori satellitari abbiamo scovato il marito di una nostra cliente incontrare l’amante nei pressi di un cimitero. E’ uscito mentre la moglie dormiva profondamente perché ubriaca”.
“Quando c’è una opportunità – chiosa l’investigatore – se c’è una relazione, non c’è Covid 19 che tenga“. Lo sanno bene alcune categorie di lavoratori, “al momento altamente agevolate dal Decreto, come le guardie giurate, le forze dell’ordine o gli amanti dell’ambiente sanitario. Sono eroi, ma anche loro tradiscono. Abbiamo avuto un caso la settimana scorsa – svela – di una coppia clandestina che si è incontrata all’interno di un’autoambulanza“.
“Adesso tutti devono portarsi la dichiarazione – spiega il presidente di Federpol – C’è piuttosto la farmacia notturna e poi le quattro ruote, ma sono attività ad alto rischio. Alla moglie che scusa dai?“. Il supermercato? “Folle – risponde E.N. celebre investigatore privato della Capitale – Devono stare a distanza. C’è poco flusso ed è facilissimo essere ‘sgamati’. Dai nell’occhio se parli. Scena da film romantico ma non credo che avvenga, di solito le relazioni clandestine sono fisiche, non platoniche”.
L’attività delle agenzie investigative per quanto riguarda le infedeltà coniugali questa settimana “è scesa a zero: non c’è più richiesta. Noi stessi non ci sentiamo tutelati da un decreto poco chiaro riguardo a ciò che della nostra attività lavorativa è o non è differibile“, comunica il presidente di Federpol. Per gli amanti restano i social. ‘Once’, app leader nello ‘slow dating’ con oltre 1,2 mln di utenti in Italia (720mila uomini, 480mila donne), riferisce all’Adnkronos di “un aumento delle attività quotidiane degli utenti del 40% dall’emanazione del Dpcm ‘io resto a casa’, un 10% in più rispetto a quanto rilevato nella settimana del 24 febbraio dopo la chiusura di uffici, scuole locali, quando le connessioni erano già aumentate del 30%”. “Si organizzano per essere pronti dopo la quarantena“, commenta E.N. Ma attenzione “perchè – ammoniscono gli 007 – spesso esagerano in profusioni epistolari sui social. Suggerisco telegram – consiglia E.N. – che ha la chat segreta con l’autodistruzione dei messaggi in default e che non consente al coniuge di controllare se sei collegato quando vai in bagno“. Poi aggiunge: “Meglio però il silenzio stampa fino al 3 aprile”.
Le coppie clandestine finiranno, dunque. “Solo se scoperte. Altrimenti riprenderanno. Imperturbabili ed imperterrite. L’appetito sarà ancora maggiore – concludono gli investigatori. – Sarà la coppia legittima ed incrinata a scoppiare. Non le nascite ad aumentare“. Concorda Marco Meliti, celebre avvocato matrimonialista e presidente dell’Associazione italiana ‘Diritto e Psicologia della Famiglia’ che all’Adnkronos dichiara: “E’ più probabile che gli amanti si ritrovino poi più appassionatamente di prima e che i matrimoni saltino dopo la quarantena“.