Centinati di familiari dei detenuti si sono riversati di fronte al carcere di Poggioreale a Napoli, occupando la strada e impedendo il traffico veicolare, mentre nel penitenziario si era in corso la protesta di alcune decine di detenuti che, come a Modena e Frosinone, dissentono per i provvedimenti presi dall’amministrazione carceraria per limitare il contagio da coronoravirus, tra cui anche la sospensione dei colloqui. Solo da poco la situazione è tornata alla normalità. Partita dal padiglione Livorno intorno alle 15, la protesta si è estesa anche alle altre aree: in diversi sarebbero saliti sui muri del ‘passeggio’, in una zona interna al penitenziario avendo dato fuoco a materassi e biancheria.
Ora, dal #carcere di #Poggioreale, a #Napoli. Detenuti in rivolta sul tetto, dopo aver messo in campo le battitura in tutti i padiglioni.
Chiedono l’amnistia; i parenti in strada la conversione della pena in arresti #domiciliari.Serve #AmnistiaSociale. È provvedimento urgente. pic.twitter.com/0thkZdhJE0
— Viola Carofalo (@ViolaCarofalo) March 8, 2020
“Da due giorni assistiamo, con preoccupazione, a crescenti episodi di violenza in diverse carceri del Paese, una situazione che stiamo costantemente monitorando attraverso le nostre strutture regionali sul territorio. La frangia piu’ violenta dei detenuti di alcuni penitenziari – tra i quali Salerno, Poggioreale, Modena, Frosinone, Opera – spalleggiati all’esterno da movimenti di solidarieta’ costituiti da loro familiari, sta strumentalizzando alcune decisioni assunte dal governo per fronteggiare l’emergenza Coronavirus prese a tutela dei detenuti stessi, dei loro familiari e di chiunque in carcere lavori per distruggere e rendere inutilizzabili celle e interi Reparti detentivi, anche sollecitando provvedimenti straordinari clemenziali“.
Situazione attuale all’esterno del #Carcere di Poggioreale (Napoli) #coronavirus #COVID2019 pic.twitter.com/oSNDC4FQPm
— M@rio (@jardelm2017) March 8, 2020
Così Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe, che spera che la risposta dello Stato “sia ferma in termini penali e disciplinari verso i responsabili delle devastazioni, che non posso prendere a pretesto una vera e propria emergenza nazionale per porre in essere aggressioni e violenze“. Capece fa appello al premier affinché “metta a disposizione del Corpo di Polizia Penitenziaria – con la massima celerità – personale e mezzi idonei a fronteggiare le costanti e pericolose violenze, considerato che le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria, alcuni da molte ore in servizio, stanno gestendo con grande professionalità l’incandescente situazione“. Il VIDEO: