Non basta il Coronavirus. Non basta il dramma che stiamo vivendo. No. Ci si mette pure la tv privata, quella ‘più vista’ e gettonata dagli italiani. Che i programmi di Barbara d’Urso fossero trash non è un segreto per nessuno, ma finché erano innocui e potevamo catalogarli come scemenze leggere, tutto andava bene. Ma in tempo di quarantena, in tempo di gente la cui stabilità mentale è messa alla prova, in tempo di tragedie, forse sarebbe stato meglio bloccarli. E quanto accaduto in una delle ultime puntate di Pomeriggio Cinque ne è la prova.
Una delle presunte giornaliste (che per scrupolo chiameremo semplicemente ‘inviata’), era a bordo di un elicottero della Guardia di Finanza che sorvolava il litorale di Venezia. All’improvviso, l’avvistamento: un runner, da solo, che correva in una spiaggia vuota. L’inviata, evidentemente eccitata dalla situazione, gridacchia: “Barbara, eccolo! Lo stiamo inseguendo””. Nemmeno fosse il boss mafioso più ricercato al mondo. Nemmeno avessero preso il nemico pubblico numero uno. Nemmeno avesse commesso un reato, quel povero runner. Era da solo. Al massimo, visto il decreto anti Coronavirus, ci si poteva limitare a redarguirlo. Anche a multarlo, volendo. Ma che senso ha la messa in scena alla quale milioni di italiani hanno assistito?
Servizi televisivi simili, lungi dall’essere utili per la popolazione, non fanno altro che plagiare l’opinione pubblica aprendo la strada ad una vera e propria caccia alle streghe, potenzialmente pericolosa per chiunque. Pomeriggio Cinque o pomeriggio dell’orrore, dunque? E la domanda sorge spontanea: ma Canale 5, in quella fascia oraria, non potrebbe riproporre le repliche del caro, vecchio Bim Bum Bam, giusto per dirne uno? Per la gioia di grandi e piccini. E di runner.