In tempi di Covid19, si sa, la convivenza fra famiglie e, in misura più ampia, fra condomini risulta spesso difficile. Essere costretti alla convivenza in spazi talvolta angusti genera nervosismo e scatena discussioni anche accese per il presunto o effettivo mancato rispetto delle regole condominiali, con il pericolo di esacerbare gli animi e di andare incontro a conseguenze più gravi.
Gli amministratori di condominio, che in Italia si stimano in circa 47.000 professionisti, dal canto loro, hanno il compito di divulgare le informazioni necessarie per sensibilizzare condòmini, dipendenti e fornitori e per prevenire la trasmissione del virus.
È infatti fondamentale che l’amministratore stampi e affigga in bacheca un elenco delle raccomandazioni e delle istruzioni diffuse dal Ministero della Salute, dato che alcune, come ad esempio la nuova regolamentazione sui rifiuti, risultano ancora in gran parte sconosciute. Vale la pena ricordare come sia necessario lavare molto frequentemente le mani, ma anche affiggere cartelli che vietino l’uso dell’ascensore a più persone contemporaneamente, proprio per rispettare l’obbligo di mantenere la distanza di un metro. Spetta ancora all’amministratore assicurarsi che custodi, addetti alle pulizie, giardinieri, e tutti coloro che prestano servizio nel condominio siano dotati dei dispositivi di protezione individuali come guanti e mascherine. È infine fondamentale che l’amministratore concordi con gli addetti alle pulizie i prodotti da utilizzare per sanificare periodicamente tutti gli spazi e le superfici dell’edificio.
“Non esiste una legislazione ad hoc, al di là di una serie di indicazioni dettate dall’emergenza, ed è per questo che risulta più che mai fondamentale la collaborazione fra condòmini”, sottolinea Simona Bastari, amministratore di un centinaio di condomini felici ad Ancona, che sottolinea anche come il buon senso, misto a un po’ di sano spirito di cooperazione, sia la chiave per alleggerire lo stato d’animo pesante, a maggior motivo per chi vive in contesti più affollati.
Valgono però alcune regole fondamentali, soprattutto in materia di igiene e distanziamento sociale, che, secondo il parere di molti, Bastari inclusa, sarà necessario osservare anche nelle fasi successive all’emergenza Covid19:
1) Fondamentale è la sanificazione costante delle parti comuni come placca citofonica, ascensore, corrimano scale e maniglie di porte e portone;
2) Attenzione ai rifiuti: guanti e mascherine, che utilizzeremo per un periodo molto lungo, vanno gettate sempre nella raccolta indifferenziata;
3) È possibile trascorrere un po’ di tempo nel giardino e nel cortile condominiale, naturalmente senza formare assembramenti. “Esorto quindi i condòmini ad accordarsi e a predisporre una sorta di rotazione, dando precedenza ai bambini che hanno più bisogno di uscire”, spiega la Bastari;
4) Non lasciare sacchetti con indumenti utilizzati e scarpe lungo il vano scale e non occupare indebitamente gli spazi comuni, anche per non creare problemi a chi si occupa delle pulizie. È invece opportuno individuare un posto in casa, meglio se all’ingresso, dove depositare il tutto appena si rientra;
5) Se si è risultati positivo al Covid, o se qualche famigliare convivente lo è, è fondamentale non mettere a repentaglio la salute altrui, in primo luogo quella degli altri condomini: “Bisogna assolutamente evitare spazi comuni, ed è necessario raccogliere tutti i rifiuti insieme (non differenziarli), utilizzando più sacchetti onde evitare perdite di materiale durante il trasporto verso il vano rifiuti”, aggiunge ancora la Bastari.
Alla domanda poi se sia possibile fare qualcosa per rendere la convivenza ‘estrema’ di questo periodo di quarantena più accettabile, Simona Bastari risponde in maniera affermativa: “È proprio questo il motivo che mi ha spinta ad inaugurare, tramite i miei canali social, una rubrica di consigli in pillole,“Vicini ai vicini”, in cui esorto chi vive il condominio a rendere la coabitazione più leggera e a mettersi, nei limiti del possibile, a disposizione dei vicini meno indipendenti o fortunati”.
“Si tratta di semplici suggerimenti, all’insegna della condivisione, che mi auguro vengano accolti con lo spirito giusto”, aggiunge la Bastari. Quali?
– creare piccole ‘biblioteche’ a disposizione dei condòmini: basta posizionare una scatola di cartone nell’atrio, di modo che chiunque abbia voglia di condividere un libro può lasciarlo all’interno della scatola, così come prenderlo a sua volta e poi magari rimetterlo a disposizione degli altri una volta terminato. “Consiglio soprattutto di pensare ai bambini, magari lasciando un album da colorare o qualche libro adatto a loro”, esorta la Bastari.
– la spesa condivisa: Un gesto gentile e delicato è quello di fare qualche piccola scorta di beni non deperibili come pasta, farina, scatolame, latte a lunga conservazione ecc., a disposizione dei meno abbienti che spesso non hanno il coraggio di chiedere aiuto. “Basta utilizzare qualche angolo dedicato negli spazi comuni, di modo che chi passa non si senta in imbarazzo o osservato se ha bisogno di prendere qualcosa”.
– la condivisione della password del wi-fi o di piattaforme on line come Netflix: in questo modo anche chi non ha accesso a internet può usufruirne. “I bambini così possono avere la possibilità di seguire lezioni on line”.
– la condivisione di piante aromatiche che abbiamo sul terrazzo: peperoncini, basilico, rosmarino possono essere spostate in un’area comune e, perché no, a seguito del gesto ci si vedrà ricevere in cambio un barattolo di pesto fresco, una fetta di torta, un pezzo di pizza fatto in casa.
– condivisione di poesie, pensieri, musica tra vicini: “L’arte è sicuramente un ottimo alleato per vivere in maniera meno pesante questa sorta di ‘detenzione domiciliare’”, conclude la Bastari.