La Corea del Sud indaga sui pazienti risultati positivi dopo essere guariti: “Nel loro organismo frammenti di RNA del virus”

In Corea del Sud diverse persone considerate guarite dal nuovo Coronavirus sono risultate di nuovo positive: il dato ha suscitato timori
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Nelle scorse settimane in Corea del Sud diverse persone considerate guarite dal nuovo Coronavirus sono risultate di nuovo positive: il dato ha suscitato timori, anche perché i casi del genere, ad oggi, sono 277.
I Centri coreani per il controllo e la prevenzioni delle malattie hanno indagato sulla questione, concludendo che, probabilmente, il fatto che pazienti considerati guariti siano risultati di nuovo positivi al test per il COVID-19 potrebbe indicare che nel loro organismo vi siano ancora “frammenti” di virus, il quale però sarebbe inattivo.
Secondo i KCDC, i casi non comporterebbero rischi che il virus nei pazienti guariti possa essersi riattivato o possa esserci stata una nuova infezione. Sarebbero quindi i frammenti del virus rimasti inattivi nell’organismo ad essere rilevati dai test diagnostici. “Frammenti di RNA possono ancora esistere in una cellula, anche se il virus è inattivo“, hanno precisato i KCDC in una nota. “La cosa più probabile è che coloro che sono di nuovo risultati positivi recassero RNA del virus che è ormai inattivo“.

Per i diagnosticare la presenza del nuovo Coronavirus, la Corea del Sud utilizza un test della reazione a catena della polimerasi che intercetta le informazioni genetiche contenute nell’RNA del virus: il test è in grado di rilevare anche piccole quantità di RNA virale nelle cellule, anche dopo la guarigione.

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