“Ai sei casi comunicati, si è aggiunta la positività di un ulteriore dipendente della Santa Sede, già in isolamento dalla metà di marzo per via della moglie, che era risultata positiva al Covid-19 dopo aver prestato servizio nell’ospedale italiano dove lavora“: lo ha reso noto il portavoce vaticano, Matteo Bruni che chiarisce “che, come tutte le realtà istituzionali, i diversi enti e dicasteri della Santa Sede e dello Stato della Città del Vaticano proseguono solo nelle attività essenziali, inderogabili e indifferibili, chiaramente adottando, nella massima misura possibile, gli opportuni provvedimenti di cui si è già data comunicazione, che includono il lavoro da remoto e criteri di turnazione, al fine di salvaguardare la salute del personale”.