“L’Italia e l’Europa stanno attraversando la più grande emergenza dal secondo dopoguerra. Il lavoro è molto intenso perché stiamo continuando a reperire aiuti all’estero attraverso la nostra rete diplomatica e al tempo stesso stiamo studiando come meglio far ripartire il nostro Paese, non appena ci saranno le condizioni dal punto di vista sanitario. E’ un momento difficile, ma sono certo che presto ci rialzeremo“: lo ha affermato il Ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, in una intervista a El Correo.
“Oggi ci troviamo davanti a una pandemia globale e l’Ue deve riuscire a dare una risposta univoca, forte ed adeguata. Dobbiamo tutti avere bene in mente che questa volta non ci sono scorciatoie, nessuno può farcela da solo, questa sfida si vince e si perde insieme e l’Europa ha davanti a sé una scelta molto chiara: reagire con compattezza e in tempi rapidi, oppure farsi trovare un’altra volta impreparata“.
“Nell’UE ci sono sempre state e sempre ci saranno posizioni più o meno diverse tra gli Stati membri su determinate questioni. Ma ora è il momento dell’unità, non della sfiducia. L’Italia è un Paese che ha sempre onorato i suoi impegni e i suoi debiti. L’anno scorso abbiamo avuto la il rapporto deficit/PIL più basso dal 2007 (1,6%). È vero che abbiamo un importante debito pubblico, che però nasce oltre 20 anni fa. Sia il primo, sia il secondo Governo Conte sono stati virtuosi, evitando l’ulteriore crescita del debito ereditato. Inoltre, riteniamo che sia interesse di tutti i Paesi UE garantire il funzionamento del mercato interno, di cui l’Italia, terza economia dell’UE, è e sarà sempre un pilastro fondamentale“.
“Ogni Paese ha le proprie posizioni, ma questo è il momento di far prevalere l’interesse comune su quelli di pochi. Qui non si sta parlando di quali aiuti servono a italia o Spagna, qui dobbiamo chiederci quale futuro vogliamo dare ai nostri figli, ai nostri nipoti e a tutto il popolo europeo. Dobbiamo uscire da questa crisi nel miglior modo possibile, dobbiamo remare tutti nella stessa direzione. Ne va del futuro dell’Europa stessa, che economicamente si troverà a competere con i colossi mondiali. Dobbiamo lavorare per rafforzare l’Ue, non per dividerla“.